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Geometria analitica nello spazio tridimensionale

La geometria analitica tridimensionale e le funzioni di due variabili sono fondamentali per analizzare fenomeni matematici e fisici. Attraverso l'uso di coordinate cartesiane e l'analisi di superfici, curve di livello, derivate parziali e punti di estremo, si esplorano concetti chiave come la differenziabilità e l'ottimizzazione con vincoli, utili in vari campi scientifici e ingegneristici.

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1

Per localizzare un punto nello spazio tridimensionale si usano tre coordinate: l'______ (x), l'______ (y) e la ______ (z).

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ascissa ordinata quota

2

Le ______ di livello si ottengono proiettando sul piano xy le intersezioni di una superficie con piani paralleli a esso, definiti da z = ______.

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curve costante

3

Derivate parziali di una funzione

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Misurano la variazione di z rispetto a x o y, con l'altra variabile tenuta costante.

4

Simboli derivata parziale rispetto a x e y

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Indicati rispettivamente con ∂f/∂x e ∂f/∂y.

5

Funzione di classe C¹

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Funzione con derivate parziali prime esistenti e continue.

6

Il ______ di ______ assicura che le funzioni continue abbiano estremi assoluti su insiemi ______ e ______.

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teorema Weierstrass chiusi limitati

7

Funzione lagrangiana L(x, y, λ)

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L(x, y, λ) = f(x, y) + λg(x, y), combina funzione obiettivo f(x, y) e vincolo g(x, y) = 0.

8

Punti stazionari della funzione lagrangiana

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I punti dove ∇L = 0 sono candidati per gli estremi vincolati della funzione obiettivo.

9

Analisi dell'hessiano orlato

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Verifica la natura dei punti stazionari includendo derivate parziali rispetto a variabili e moltiplicatori.

10

In un ______ cartesiano, le soluzioni di una disequazione lineare in due variabili sono rappresentate da un ______.

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piano semipiano

Q&A

Here's a list of frequently asked questions on this topic

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Matematica

Teoria della probabilità

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Geometria e Funzioni di Due Variabili nello Spazio Tridimensionale

La geometria analitica nello spazio tridimensionale è essenziale per comprendere e descrivere fenomeni fisici e matematici. Per individuare un punto nello spazio si utilizzano tre coordinate cartesiane: l'ascissa (x), l'ordinata (y) e la quota (z). Un piano può essere descritto da un'equazione lineare del tipo ax + by + cz + d = 0, dove a, b, c e d sono coefficienti reali. Le funzioni di due variabili reali, invece, associano ad ogni coppia (x, y) in un dominio S ⊆ R² un unico valore reale z, secondo la relazione z = f(x, y). Il grafico di una tale funzione è una superficie nello spazio tridimensionale. Le curve di livello, ottenute proiettando sul piano xy le intersezioni della superficie con piani z = costante, sono utili per analizzare il comportamento della funzione senza la dimensione della quota.
Modello 3D di sistema di coordinate cartesiane con assi colorati, piano grigio traslucido e sfera arancione tangente al piano.

Derivate Parziali e Condizioni di Differenziabilità

Le derivate parziali di una funzione z = f(x, y) misurano la variazione di z rispetto a una sola delle variabili, tenendo l'altra costante. La derivata parziale rispetto a x si indica con ∂f/∂x e analogamente per y. Se le derivate parziali esistono e sono continue, la funzione si dice di classe C¹. Le derivate parziali seconde, indicate con ∂²f/∂x², ∂²f/∂y² e ∂²f/∂x∂y (o ∂²f/∂y∂x), sono utili per studiare la concavità della funzione. Il teorema di Schwarz assicura che, se le derivate miste sono continue, esse sono uguali. Una funzione è differenziabile in un punto se l'incremento di f può essere approssimato linearmente in quel punto, e ciò implica anche la continuità della funzione in tale punto.

Estremi Locali e Punti di Sella

L'identificazione di massimi e minimi locali è cruciale nell'analisi di funzioni di due variabili. Un punto è un estremo locale se, in un suo intorno, la funzione non assume valori maggiori (per un massimo) o minori (per un minimo). Il teorema di Weierstrass garantisce l'esistenza di estremi assoluti per funzioni continue su insiemi chiusi e limitati. Per individuare gli estremi locali si possono utilizzare le derivate parziali: un punto stazionario è un candidato per essere un estremo locale se le derivate parziali prime si annullano in esso. L'Hessiano, la matrice delle derivate seconde, aiuta a determinare se il punto stazionario è un massimo, un minimo o un punto di sella.

Ottimizzazione con Vincoli

L'ottimizzazione di funzioni soggette a vincoli si affronta considerando sia la funzione obiettivo sia le equazioni dei vincoli. Il metodo dei moltiplicatori di Lagrange è particolarmente efficace: si introduce una funzione lagrangiana L(x, y, λ) = f(x, y) + λg(x, y), dove g(x, y) = 0 rappresenta il vincolo. I punti stazionari di L forniscono i candidati per gli estremi vincolati. L'analisi dell'hessiano orlato, che include le derivate parziali rispetto alle variabili e ai moltiplicatori di Lagrange, permette di classificare questi punti.

Disequazioni in Due Variabili e Programmazione Lineare

Le disequazioni lineari in due variabili formano un sistema che può essere rappresentato graficamente nel piano cartesiano. La soluzione di una disequazione è un semipiano delimitato da una retta, che può essere individuato utilizzando il metodo del punto di prova. La programmazione lineare si occupa di massimizzare o minimizzare una funzione lineare soggetta a vincoli lineari. La soluzione ottimale si trova spesso ai vertici della regione ammissibile, definita dall'intersezione dei semipiani dei vincoli. Il metodo del simplesso è un algoritmo iterativo che naviga tra i vertici della regione ammissibile per trovare l'ottimo della funzione obiettivo.