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Il XVIII secolo in Europa: guerre di successione e riforme illuministe

Le guerre di successione europee del XVIII secolo ridefinirono l'equilibrio politico con l'ascesa di Prussia e Inghilterra. Sovrani come Federico II e Maria Teresa d'Austria introdussero riforme illuministe, mentre la resistenza in Francia preannunciava la Rivoluzione.

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1

Nel ______, l'Europa fu teatro di aspre dispute per la successione al trono, note come guerre di successione.

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XVIII secolo

2

La morte di ______ senza eredi diretti scatenò la guerra di successione spagnola, portando al potere la dinastia dei ______.

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Carlo II di Spagna Borbone

3

Ascesa della Prussia

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Prussia diventa potenza militare e territoriale, acquisisce Slesia, sviluppa esercito efficiente.

4

Ruolo di Federico II

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Federico II, detto il Grande, espande Prussia e la rafforza come potenza europea.

5

Espansione Inglese

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Inghilterra usa potenza navale per espandere impero coloniale e commerciale dopo guerra dei Sette anni.

6

Nel ______ secolo, alcuni regnanti europei adottarono riforme ispirate all'illuminismo per modernizzare le loro ______.

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XVIII monarchie

7

L'assolutismo illuminato comportava la ______ del potere nelle mani del sovrano, mirando al ______ comune.

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centralizzazione bene

8

Federico II e la cultura

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Promosse cultura e istruzione: introdusse scuola elementare obbligatoria e ridusse censura.

9

Riforme giudiziarie di Caterina II

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Cercò di riformare il sistema giudiziario, influenzata dagli ideali illuministi.

10

Limiti delle riforme di Caterina II

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Riforme limitate dalla nobiltà, che difendeva la servitù della gleba.

11

Nei territori dei ______, come la ______ e il ______ di ______, le riforme furono bloccate da ______ e ______.

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Borboni Spagna Regno Napoli conservatori clero

12

Nel ______ di ______, il processo di riforma subì un rallentamento dopo un periodo di modernizzazione sotto ______ ______ II.

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Regno Sardegna Vittorio Amedeo

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Le Guerre di Successione Europee e il Cambiamento Politico del XVIII Secolo

Il XVIII secolo fu un periodo di intensi conflitti dinastici in Europa, noti come guerre di successione, che miravano a stabilire i legittimi successori dei troni europei. La guerra di successione spagnola (1701-1714), scaturita dalla morte senza eredi diretti di Carlo II di Spagna, vide l'ascesa al trono spagnolo della dinastia dei Borbone con Filippo V. Questo evento minacciava l'equilibrio europeo, poiché poteva portare all'unione delle corone di Spagna e Francia sotto un unico sovrano, alterando così il rapporto di forze. Le principali potenze europee, tra cui Austria, Inghilterra, Savoia, Prussia e le Province Unite, formarono alleanze per prevenire questa unione. La guerra si concluse con i trattati di Utrecht (1713) e Rastadt (1714), che non solo evitarono l'unione delle due corone ma anche ridistribuirono territori e influenze, con significative cessioni spagnole in Europa e nelle colonie.
Ritratto olio su tela di uomo anziano in abiti settecenteschi con parrucca bianca, giubbotto di seta e mantello rosso velluto.

L'Ascesa della Prussia e dell'Inghilterra come Nuove Potenze

Le guerre di successione europee furono catalizzatori per il ridisegno della mappa politica del continente, promuovendo l'ascesa di nuove potenze. La Prussia, guidata da sovrani come Federico Guglielmo I e Federico II, detto il Grande, consolidò il proprio potere militare e territoriale, soprattutto con l'acquisizione della Slesia dopo la guerra di successione austriaca (1740-1748). Questo permise alla Prussia di accedere a risorse minerarie e di sviluppare un esercito tra i più efficienti d'Europa. In parallelo, l'Inghilterra, sfruttando la propria potenza navale e la vittoria nella guerra dei Sette anni (1756-1763), espandeva il proprio impero coloniale e commerciale, affermandosi come la principale potenza marittima mondiale e iniziando il processo che l'avrebbe portata alla creazione dell'Impero britannico.

Le Riforme Illuministe e l'Assolutismo Illuminato

Il XVIII secolo vide anche l'adozione di riforme illuministe da parte di alcuni sovrani europei, che cercarono di modernizzare le loro monarchie attraverso l'introduzione di politiche razionali e progressiste. Questo fenomeno, noto come assolutismo illuminato, si manifestò con la centralizzazione del potere nelle mani del sovrano, ma con l'intento di utilizzare tale potere per il bene comune. Tra le riforme più significative vi furono la modernizzazione dell'amministrazione statale, la riforma fiscale, l'istituzione di un sistema giudiziario più equo e la promozione dell'istruzione pubblica. Sovrani come Maria Teresa d'Austria e suo figlio Giuseppe II furono tra i principali esponenti di questo movimento, introducendo riforme che includevano l'istruzione obbligatoria e la riforma del codice penale.

Le Riforme in Prussia e Russia: Federico II e Pietro il Grande

In Prussia, Federico II adottò una serie di riforme ispirate ai principi illuministi, promuovendo la cultura, l'educazione e l'efficienza amministrativa. Egli ridusse la censura, introdusse l'istruzione elementare obbligatoria, abolì la tortura e limitò l'uso della pena di morte, oltre a promuovere la tolleranza religiosa e il miglioramento delle condizioni agricole e artigianali. In Russia, Pietro il Grande e successivamente Caterina II intrapresero vasti programmi di occidentalizzazione e modernizzazione dello Stato, che includevano la riforma dell'amministrazione, lo sviluppo economico e la creazione di una potente marina militare. Caterina II, influenzata dagli ideali illuministi, cercò di riformare il sistema giudiziario e di ammodernare l'amministrazione, ma le sue riforme furono limitate dalla necessità di mantenere il sostegno della nobiltà, che si opponeva all'abolizione della servitù della gleba.

Resistenza alle Riforme e il Precursore della Rivoluzione Francese

Nonostante il successo di molte riforme illuministe, alcuni Stati incontrarono resistenza interna o videro fallire i tentativi di cambiamento. In Francia, le riforme proposte da Luigi XVI si scontrarono con l'opposizione di nobiltà e clero, contribuendo a creare un clima di malcontento che avrebbe poi sfociato nella Rivoluzione Francese. Analogamente, nei domini borbonici come la Spagna e il Regno di Napoli, le riforme agrarie e l'abolizione dei privilegi ecclesiastici furono ostacolate da conservatori e clero. Nel Regno di Sardegna, dopo un periodo di modernizzazione sotto Vittorio Amedeo II, il processo di riforma rallentò, evidenziando la complessità e la diversità delle reazioni al movimento illuminista in tutta Europa.