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La Rivoluzione Russa del 1917 rappresenta un punto di svolta storico, con la caduta dello Zar Nicola II e l'ascesa dei bolscevichi. Questo evento ha portato alla nascita della società comunista e ha avuto un impatto profondo sulla struttura politica e sociale della Russia, culminando nella guerra civile e nella creazione dell'Unione Sovietica.
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La Russia era governata da uno zar autocratico e dominata da una nobiltà terriera, che resisteva ai cambiamenti democratici
L'industrializzazione, sebbene in ritardo rispetto ad altre potenze europee, portò alla formazione di una classe operaia che soffriva di condizioni di vita difficili e sfruttamento
I bolscevichi guidati da Vladimir Lenin guadagnarono sostegno tra le classi lavoratrici
La Rivoluzione di Febbraio portò alla caduta dello Zar Nicola II e all'istituzione di un Governo provvisorio guidato da Alexander Kerensky
Il Governo provvisorio non riuscì a rispondere alle richieste della popolazione, mantenendo la Russia nel conflitto mondiale e aumentando il malcontento
La crescente divisione tra il Governo provvisorio e i soviet preparò il terreno per un ulteriore sconvolgimento politico
Il ritorno di Lenin dall'esilio e la pubblicazione delle sue "Tesi di Aprile" furono determinanti per la direzione della rivoluzione
Lenin chiedeva la fine del Governo provvisorio e l'instaurazione di una "dittatura del proletariato" guidata dai soviet
Il 25 ottobre 1917, i bolscevichi presero il controllo del Palazzo d'Inverno e proclamarono il potere sovietico, iniziando radicali trasformazioni sociali e politiche
Dopo la Rivoluzione di Ottobre, furono create un nuovo sistema giudiziario e di difesa basato sui soviet
Le terre e le industrie furono nazionalizzate, promuovendo l'uguaglianza economica
Dopo una guerra civile durata dal 1917 al 1922, i bolscevichi riuscirono a prevalere grazie alla leadership di Lev Trockij e alla promessa di riforme sociali