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Le guerre d'Italia e l'ascesa di Carlo V

Le Guerre d'Italia segnarono un periodo di intensi conflitti per il controllo della penisola, coinvolgendo potenze come Francia e Spagna. Figure come Carlo VIII, Luigi XII e Carlo V furono protagonisti di queste battaglie, che influenzarono la politica interna degli Stati italiani, tra cui la Repubblica Fiorentina e la caduta dei Medici.

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1

Nel ______, la ______ di ______ aveva creato una falsa sensazione di stabilità in Italia, nonostante la presenza di molti Stati in competizione.

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1454 Pace Lodi

2

Ludovico Sforza e l'invito a Carlo VIII

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Duca di Milano, chiamò Carlo VIII di Francia in Italia per contrastare gli Aragonesi a Napoli.

3

Conseguenze della rapida conquista di Napoli

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Scatenò la formazione della Lega Santa e mise in luce la debolezza italiana.

4

Guerre d'Italia

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Serie di conflitti per il controllo italiano, seguiti all'invasione di Carlo VIII.

5

Dopo aver perso l'appoggio della gente, ______ fu scomunicato e messo a morte nel ______.

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Girolamo Savonarola 1498

6

Luigi XII e la campagna in Italia (1499)

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Luigi XII di Francia mirava a conquistare Milano e Napoli basandosi su pretese ereditarie; cercò alleanze con Venezia e il papa per Milano e con Ferdinando d'Aragona per Napoli.

7

Spartizione di Napoli - Conflitto Francia-Spagna

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L'accordo tra Luigi XII e Ferdinando d'Aragona per spartirsi Napoli fu breve e portò a un conflitto, con la sconfitta francese e l'annessione di Napoli alla Spagna.

8

Venezia e la Lega di Cambrai

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Venezia, cercando di espandersi in Romagna, fu sconfitta nella Lega di Cambrai, perdendo influenza e territori.

9

Con l'ascesa di ______ I in Francia e di ______ V, che governava Spagna, Austria e l'Impero, iniziò un'epoca di nuove dispute per il controllo dell'______.

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Francesco Carlo Italia

10

Incoronazione Carlo V

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Carlo V divenne imperatore nel 1519, superando Francesco I di Francia.

11

Estensione Impero Carlo V

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Il suo impero era il più grande dall'epoca di Carlo Magno, estendendosi su gran parte dell'Europa e oltre oceano.

12

Obiettivo impero cristiano unito

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Carlo V mirava a un impero cristiano unito contro l'avanzata ottomana e le tensioni religiose interne.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La frammentazione politica italiana e le premesse delle guerre d'Italia

La Pace di Lodi del 1454 aveva garantito un'illusoria stabilità alla penisola italiana, che rimaneva tuttavia un mosaico di Stati rivali. Questi ultimi, preoccupati dall'idea di un'eventuale unificazione che avrebbe potuto emulare i recenti processi centralizzatori di Francia e Spagna, si adoperavano per mantenere un delicato equilibrio di potere. La rivalità interna e la mancanza di un'autorità centrale forte attirarono l'interesse di potenze straniere, in particolare Francia e Spagna, che vedevano nell'Italia non solo un terreno fertile per la cultura rinascimentale ma anche una posizione geografica di cruciale importanza. Le interferenze esterne furono spesso motivate da pretese dinastiche, legate a matrimoni tra case regnanti che avevano intrecciato complesse relazioni internazionali.
Scena di battaglia rinascimentale con cavaliere in armatura su cavallo bardato, soldati armati e tende sullo sfondo sotto cielo nuvoloso.

L'intervento di Carlo VIII e l'instaurazione delle guerre d'Italia

Nel 1494, Ludovico Sforza, detto il Moro, duca di Milano, invitò Carlo VIII di Francia a intervenire in Italia per contrastare le ambizioni dei sovrani aragonesi su Napoli. Carlo VIII marciò attraverso la penisola e occupò Napoli con facilità, un evento che Niccolò Machiavelli descrisse come una "guerra fatta col gesso". Questa rapida conquista allarmò le altre potenze europee e le città-stato italiane, che formarono una coalizione anti-francese. La Lega Santa, così costituita, costrinse Carlo VIII a ritirarsi, ma la sua incursione aveva esposto la vulnerabilità dell'Italia, dando inizio a un lungo periodo di conflitti, noti come le guerre d'Italia, che videro le maggiori potenze europee contendersi il predominio sulla regione.

Le ripercussioni sulla Repubblica Fiorentina e il ruolo di Savonarola

L'invasione francese ebbe significative conseguenze sulla politica interna italiana. A Firenze, la resa di Piero de' Medici ai francesi portò all'esilio della famiglia Medici e all'istituzione di una Repubblica. Il frate domenicano Girolamo Savonarola interpretò l'arrivo dei Francesi come un castigo divino per la corruzione italiana e sostenne il nuovo governo repubblicano. Tuttavia, la sua influenza declinò quando si oppose al papa Alessandro VI Borgia, venendo scomunicato e successivamente giustiziato nel 1498, dopo aver perso il sostegno popolare.

La seconda invasione francese e la risposta della Spagna

Nel 1499, Luigi XII di Francia lanciò una nuova campagna in Italia, mirando a conquistare il Ducato di Milano e il Regno di Napoli sulla base di pretese ereditarie. A differenza del suo predecessore, Luigi XII cercò alleanze, ottenendo l'appoggio di Venezia e del papa per Milano e concordando con Ferdinando d'Aragona la spartizione di Napoli. L'accordo però si rivelò effimero e sfociò in un conflitto tra Francia e Spagna, che si concluse con la sconfitta francese e l'annessione del Regno di Napoli alla corona spagnola. Venezia, nel tentativo di espandersi in Romagna, fu sconfitta nella Lega di Cambrai, perdendo così influenza e territori.

La conclusione della prima fase delle guerre d'Italia e il nuovo equilibrio di potere

La prima fase delle guerre d'Italia si concluse con la Pace di Noyon nel 1516, che riconobbe il Ducato di Milano alla Francia e il Regno di Napoli e la Sicilia alla Spagna. Venezia dovette cedere alcuni territori agli Asburgo. L'ascesa al potere di Francesco I in Francia e di Carlo V, che unificò sotto il suo dominio la Spagna, l'Austria e l'Impero, inaugurò una nuova era di conflitti per il predominio in Italia. Da questo momento, gli Stati italiani persero ogni speranza di giocare un ruolo di primo piano nelle vicende europee.

Carlo V e la nuova dimensione dell'Impero europeo

Carlo V, grazie a una serie di successioni dinastiche, divenne imperatore nel 1519, superando la candidatura di Francesco I di Francia. Il suo vasto impero, che si estendeva su gran parte dell'Europa e oltre oceano, fu il più grande dal tempo di Carlo Magno. La gestione di un dominio così esteso comportava sfide significative, inclusa la necessità di convocare frequentemente la Dieta imperiale per coordinare le diverse entità territoriali autonome. Carlo V perseguì il sogno di un impero cristiano unito, capace di resistere all'avanzata ottomana e di preservare l'unità interna di fronte alle crescenti tensioni religiose e politiche.