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Il romanzo 'La malora' di Beppe Fenoglio si immerge nella vita contadina delle Langhe, narrando le sfide di Agostino, un giovane bracciante. La sua lotta per l'indipendenza e il legame con la terra rivelano la dura realtà agricola piemontese, segnata da sofferenza, lavoro e violenza, ma anche da speranza e resilienza.
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"La malora" è un romanzo di Beppe Fenoglio pubblicato nel 1954 che narra le vicende di un giovane contadino delle Langhe
La posizione di Fenoglio
Fenoglio si mostrò intransigente nella scelta del titolo, ritenendolo emblematico del contenuto del romanzo
Il rifiuto delle modifiche dell'editore
L'autore rifiutò le modifiche suggerite dall'editore Elio Vittorini, convinto di aver creato un'opera autentica e di valore
Le riflessioni contenute nel Diario di Fenoglio mostrano le iniziali incertezze dell'autore, che si consolidarono nella convinzione di aver creato un'opera autentica sulla realtà agricola piemontese
"La malora" è ambientato nelle Langhe, una regione collinare del Piemonte difficile per l'agricoltura, caratterizzata da terreni aridi e un clima avverso
L'aspirazione di Tobia
Tobia, il mezzadro, desidera possedere un appezzamento di terra fertile per alleggerire il peso del lavoro
La percezione di Agostino
Agostino percepisce la terra di famiglia come simbolo di indipendenza e di un futuro di lavoro autonomo
Nonostante le difficoltà, i personaggi del romanzo mantengono un legame viscerale con la terra che coltivano
La città di Alba è vista come un luogo di ambivalente attrazione per i contadini, che ne sono al contempo attratti e intimoriti
Agostino prova sentimenti contrastanti di ammirazione e insicurezza di fronte ai cittadini
"La malora" esplora la vita contadina caratterizzata da un lavoro incessante e una violenza endemica, dove l'espressione di sentimenti e pensieri è soffocata da rabbia, preghiere e rassegnazione
"La malora" si confronta con la tematica della sofferenza come destino ineludibile per i contadini
Il romanzo esplora il tema del lavoro come condanna per i contadini, costretti a lottare per la sopravvivenza
"La malora" mette in luce la violenza come elemento quotidiano nella vita dei contadini, che spesso devono reprimere i loro sentimenti per sopravvivere
Agostino si distingue come protagonista del romanzo, incarnando la resilienza e la speranza di riscatto
Agostino è caratterizzato da generosità, rispetto per gli altri e amore per Fede
La vicenda di Agostino si conclude con il suo ritorno alla terra di famiglia come uomo libero, determinato a lavorare con rinnovato ottimismo e spirito imprenditoriale nonostante le difficoltà
La scelta di narrare in prima persona dona al romanzo un'intensa autenticità
Il linguaggio del romanzo, intriso di dialetto piemontese, riflette il pensiero e il parlato di Agostino, conferendo alla narrazione una particolare ricchezza espressiva
L'uso dell'aggettivo "frust" per descrivere la moglie del mezzadro evidenzia il realismo linguistico del romanzo