L'espansione normanna nell'Italia meridionale e la fondazione del Regnum Siciliae sono eventi chiave del XII secolo. Ruggero II unificò diversi territori, creando un regno che fu un modello di amministrazione e giurisprudenza, influenzando la storia italiana.
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I Normanni, provenienti dalla Normandia in Francia, iniziarono a conquistare i territori dell'Italia meridionale e della Sicilia nell'XI secolo, sfruttando le divisioni tra i principati locali e l'indebolimento dell'autorità bizantina
Ruggero II e la sua incoronazione come primo re del Regnum Siciliae
Ruggero II, figlio di Ruggero I di Sicilia, riuscì a unificare i territori di Puglia, Calabria, Campania e Sicilia sotto il suo controllo e si proclamò re nel 1130, con l'appoggio dell'antipapa Anacleto II
Caratteristiche del Regnum Siciliae
Il Regnum Siciliae rappresentava un'entità politica innovativa che univa elementi del diritto e dell'amministrazione bizantina con le tradizioni normanne e latine, e si distingueva per un potere centrale forte e un sistema giuridico efficiente
Il sovrano era considerato figura centrale sia nel governo temporale che in quello spirituale, e si avvaleva della 'Apostolica Legazia' per intervenire nelle questioni ecclesiastiche
Rivendicazioni del re di Sicilia sui privilegi ecclesiastici
Ruggero II e i suoi successori rivendicavano il diritto di nominare i vescovi e di esercitare un controllo diretto sugli appelli ecclesiastici, causando tensioni con la Chiesa di Roma
Antagonismo tra la corona siciliana e la Santa Sede
Le continue rivendicazioni del Regno di Sicilia sui privilegi ecclesiastici portarono a uno stato di antagonismo con la Santa Sede, che durò per diversi secoli e influenzò la storia politica e religiosa dell'epoca
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