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Benedetto Croce e Giovanni Gentile: Biografie e Filosofie

Benedetto Croce e Giovanni Gentile sono figure centrali della filosofia italiana. Croce, con il suo storicismo assoluto, vede la storia come chiave di lettura della realtà, mentre Gentile, con l'attualismo, pone l'atto del pensiero al centro dell'esistenza. Entrambi hanno influenzato il pensiero moderno e la politica del loro tempo, distinguendosi per le loro teorie e il loro impegno civile.

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1

Nascita e luogo di Benedetto Croce

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Nato a Pescasseroli nel 1866.

2

Evento che rese Croce orfano

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Terremoto di Casamicciola del 1883.

3

Ruolo politico di Croce nel 1910

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Nominato senatore a vita.

4

Contributo di Croce alla cultura post-fascismo

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Fondazione dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici.

5

Benedetto Croce sviluppò una filosofia nota come ______ ______, che si ispirava alla dialettica di Hegel ma con notevoli cambiamenti.

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storicismo assoluto

6

Secondo Croce, le forme dello spirito si dividono in due categorie: ______ (arte e filosofia) e ______ (economia ed etica).

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teoretica pratica

7

Nel sistema filosofico di Croce, ______ e ______ sono esclusi, considerati rispettivamente una costruzione pratica e un insieme di elementi vari.

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la natura la religione

8

Nascita e morte di Giovanni Gentile

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Nato a Castelvetrano nel 1875, assassinato nel 1944 da partigiani.

9

Riforma scolastica del 1923

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Riforma voluta da Gentile, orientata verso l'ideologia fascista e la centralità dello Stato nell'educazione.

10

Filosofia dell'attualismo

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Critica all'idealismo hegeliano, afferma che l'unico reale è l'atto del pensiero, nega la trascendenza.

11

Nell'attualismo, l'______ assoluto e universale è centrale, mentre l'______ empirico è ristretto e varia tra gli ______.

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Io Io individui

12

Gentile non vedeva , la ______ e la ______ come entità distinte, ma come espressioni dell' dell'Io.

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Dio natura storia attività

13

La visione triadica di Gentile include ______, ______, e ______, ponendo la ______ come base della verità.

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arte filosofia religione filosofia

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Benedetto Croce: Biografia e Filosofia

Benedetto Croce, illustre filosofo, storico e critico letterario italiano, nacque a Pescasseroli nel 1866 e visse fino al 1952. Divenuto orfano a causa del terremoto di Casamicciola del 1883, fu adottato dallo zio Silvio Spaventa e cresciuto a Roma, dove sviluppò il suo vasto interesse intellettuale. Croce, che fu nominato senatore a vita nel 1910, ricoprì anche la carica di ministro della pubblica istruzione nel governo di Giovanni Giolitti tra il 1920 e il 1921. Sebbene inizialmente tollerato dal regime fascista, dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti nel 1924, Croce prese le distanze dal fascismo, pur continuando a esercitare una certa influenza critica. Dopo la caduta del fascismo, si impegnò attivamente nella politica italiana come presidente del Partito Liberale e come ministro senza portafoglio nel governo di Pietro Badoglio. Nel 1946, si espresse a favore della Repubblica nel referendum istituzionale e contribuì alla fondazione dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici. La sua morte avvenne a Napoli.
Biblioteca antica con scaffali in legno scuro pieni di libri rilegati, tavolo ovale con libri aperti e lampada da biblioteca.

Il Pensiero Storico di Benedetto Croce

Benedetto Croce elaborò una filosofia dello storicismo assoluto, influenzato dalla dialettica hegeliana ma con significative modifiche. Propose una distinzione, piuttosto che un'opposizione, tra le forme dello spirito, che identificò in quattro gradi: l'arte, come espressione della conoscenza intuitiva; la filosofia, come conoscenza logica; l'economia, come manifestazione della volontà individuale; e l'etica, come espressione della volontà universale. Queste forme si suddividono in due categorie: teoretica (arte e filosofia) e pratica (economia ed etica). Croce sosteneva che ciascuna forma dello spirito influenzasse e fosse condizionata dalla successiva, in un processo dinamico e circolare. Egli escluse la natura e la religione dal suo sistema filosofico, considerando la prima una costruzione pratica e la seconda un insieme di elementi poetici, filosofici e morali. Il suo storicismo assoluto si basa sull'idea che la realtà sia interamente storia e che la storia sia l'unico contesto in cui comprendere la realtà.

Giovanni Gentile: Vita e Filosofia

Giovanni Gentile, filosofo e politico italiano, nacque a Castelvetrano nel 1875 e fu assassinato nel 1944. Professore universitario di filosofia, Gentile divenne ministro della pubblica istruzione durante il regime fascista e fu l'artefice di una riforma scolastica nel 1923. Si iscrisse al Partito Nazionale Fascista e redasse il Manifesto degli intellettuali fascisti, rompendo definitivamente con Croce. Dopo la caduta del fascismo, aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu ucciso da partigiani. La sua filosofia, nota come attualismo, rappresenta una critica all'idealismo hegeliano e sostiene che l'unico reale sia l'atto del pensiero in quanto tale, negando ogni forma di trascendenza.

L'Attualismo di Giovanni Gentile

L'attualismo gentiliano postula che la realtà sia interamente spirituale e si manifesti nell'atto del pensare. Secondo questa visione, ogni oggettivazione del pensiero implica un ulteriore atto di pensiero, rendendo l'atto del pensiero stesso onnicomprensivo e autogenerante. L'Io assoluto e universale è al centro dell'attualismo, mentre l'Io empirico è limitato e differenziato tra gli individui. Gentile interpretava Dio, la natura e la storia non come entità separate, ma come manifestazioni dell'attività dell'Io. La sua concezione triadica delle forme spirituali (arte, filosofia, religione) pone la filosofia come fondamento di verità e come sintesi che supera le limitazioni dell'arte e della religione.