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La legge 194 del 22 maggio 1978 sull'IVG in Italia

La legge 194/78 stabilisce i diritti e le procedure per l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in Italia. Include metodi farmacologici e chirurgici, il percorso legale e sanitario, e la tutela dei minori. Affronta anche l'obiezione di coscienza del personale sanitario.

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1

Dopo i 90 giorni, l'interruzione di gravidanza è consentita in Italia solo se c'è un grave rischio per la ______ o ______ della donna, o anomalie del feto.

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salute fisica psichica

2

Un medico ______ deve valutare il rischio per la salute della donna e informarla sulle conseguenze e sulla prognosi del feto secondo la legge italiana.

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specialista

3

La legge italiana permette l'obiezione di ______ al personale sanitario, ma richiede di assicurare l'assistenza necessaria alla donna.

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coscienza

4

Farmaci per IVG nel primo trimestre

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Mifepristone e misoprostolo, usati entro la nona settimana.

5

Metodo chirurgico per IVG

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Aspirazione endouterina, usata dopo la nona settimana o se il metodo farmacologico fallisce.

6

IVG nel secondo trimestre

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Procedure complesse come la dilatazione e evacuazione.

7

Dopo aver fatto richiesta, la donna ha un periodo di ______ di sette giorni prima di procedere.

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riflessione

8

La donna può usufruire di servizi di ______ durante il periodo di riflessione di sette giorni.

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counseling

9

Dopo l'operazione, sono necessari controlli per confermare l'esito dell'______ e per la salute riproduttiva.

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IVG

10

La documentazione richiesta include il certificato di richiesta di ______, i moduli per le statistiche sanitarie e, se richiesto, la domanda di ritiro del feto.

Clicca per vedere la risposta

IVG

11

Per le donne con fattore Rh ______, è necessaria la profilassi anti-D per evitare problemi nelle future gravidanze.

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negativo

12

Obiezione di coscienza: revocabilità

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Il professionista sanitario può revocare l'obiezione all'IVG in qualsiasi momento.

13

Obiezione di coscienza: limitazioni

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Non applicabile in emergenze con rischio vita per la donna.

14

IVG per minorenni: ruolo del giudice tutelare

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Il giudice tutelare può consentire l'IVG senza il consenso dei genitori.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Legge 194/78 e le condizioni per l'IVG in Italia

La legge 194 del 22 maggio 1978 regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) in Italia, garantendo il diritto della donna di interrompere la gravidanza entro i primi 90 giorni di gestazione. Dopo tale periodo, l'IVG è permessa solo se vi è un serio pericolo per la salute fisica o psichica della donna, o in presenza di anomalie o malformazioni del feto che possano comportare un grave rischio per la madre. La valutazione del rischio deve essere effettuata da un medico specialista, che informerà la donna sulle possibili conseguenze per la salute e sulla prognosi del feto. La legge prevede inoltre la possibilità di obiezione di coscienza per il personale sanitario, con l'obbligo di garantire comunque l'assistenza necessaria alla donna.
Gruppo multietnico di donne in cerchio su prato verde con albero rigoglioso al centro, esprimendo solidarietà e serenità sotto cielo azzurro.

Procedure e tecniche per l'interruzione di gravidanza

L'IVG può essere praticata attraverso due metodi principali: il metodo farmacologico, che prevede l'assunzione di farmaci come il mifepristone seguito da misoprostolo, e il metodo chirurgico, che consiste in un'aspirazione endouterina. Il metodo farmacologico è generalmente preferito per la sua minore invasività e può essere somministrato fino alla nona settimana di gravidanza. Il metodo chirurgico è invece utilizzato oltre tale termine o quando il metodo farmacologico non è indicato o ha fallito. Nel secondo trimestre, l'IVG richiede procedure più complesse e può comportare l'uso di tecniche come la dilatazione e evacuazione. In ogni caso, le procedure devono essere eseguite in strutture sanitarie autorizzate, nel rispetto delle norme di sicurezza e della privacy della donna.

Il percorso legale e sanitario per l'IVG

Il percorso per accedere all'IVG inizia con la richiesta della donna a un medico, che deve fornire informazioni complete e assistenza durante tutto il processo. Dopo la richiesta, è previsto un periodo di riflessione di sette giorni, durante il quale la donna può accedere a servizi di counseling. Successivamente, si procede con gli esami preoperatori e, dopo l'intervento, con i controlli post-intervento per verificare l'esito dell'IVG e promuovere la salute riproduttiva. La documentazione necessaria comprende il certificato di richiesta di IVG, i moduli per le statistiche sanitarie e, se necessario, la richiesta di ritiro del feto. Inoltre, per le donne con fattore Rh negativo, è prevista la profilassi anti-D per prevenire complicanze nelle gravidanze future.

Obiezione di coscienza e tutela dei minori

Il diritto all'obiezione di coscienza è riconosciuto ai professionisti sanitari che non desiderano partecipare all'IVG, ma non li esonera dall'obbligo di assistenza pre e post-intervento. L'obiezione può essere revocata in qualsiasi momento e non è valida in caso di emergenze che mettano a rischio la vita della donna. Per le minorenni, la legge prevede la possibilità di accedere all'IVG anche senza il consenso dei genitori, attraverso l'intervento del giudice tutelare, garantendo così il diritto alla salute e alla privacy delle giovani donne.