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I bambini soldato sono minori coinvolti in conflitti armati, spesso vittime di violenze e abusi. Questo fenomeno globale, che colpisce circa 250.000 minori, comporta gravi conseguenze psicologiche e sociali, con difficoltà nella reintegrazione post-conflitto. Le iniziative internazionali mirano a porre fine a questa pratica e a tutelare i diritti dell'infanzia.
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I bambini soldato sono minori di 18 anni coinvolti in conflitti armati, sia all'interno di forze armate ufficiali che in gruppi ribelli o milizie
La definizione comprende non solo i ragazzi utilizzati in combattimento, ma anche coloro che svolgono ruoli di supporto come messaggeri, portatori, cuochi o addetti alla sorveglianza, e le ragazze reclutate per scopi sessuali o matrimoni forzati
Secondo l'UNICEF, si stima che circa 250.000 bambini siano coinvolti in conflitti armati in tutto il mondo
Il fenomeno dei bambini soldato è particolarmente diffuso in regioni afflitte da conflitti prolungati, come alcune aree dell'Africa Subsahariana, del Medio Oriente e dell'Asia
Casi di minori coinvolti in attività militari si registrano anche in America Latina e, in rari casi, in Europa
I bambini soldato possono essere arruolati forzatamente o volontariamente, spesso a causa di povertà, mancanza di opportunità educative o per sfuggire a situazioni di violenza domestica
I bambini soldato subiscono gravi traumi psicologici, come disturbo da stress post-traumatico, depressione e ansia, e problemi di salute fisica come malnutrizione, ferite da combattimento e malattie trasmissibili
La reintegrazione nella società e nella famiglia è spesso complessa, poiché i bambini possono essere visti con sospetto o paura dalle loro comunità
I bambini soldato rappresentano un rischio sia per se stessi, con un'elevata probabilità di morte o cattura, sia per la popolazione civile, a causa della loro minore capacità di giudizio e autocontrollo