La Seconda Guerra Mondiale

La Seconda Guerra Mondiale: Panoramica e Inizio del Conflitto

La Seconda Guerra Mondiale, scatenatasi il 1° settembre 1939 con l'invasione tedesca della Polonia e conclusasi il 2 settembre 1945, è stata il conflitto più sanguinoso della storia moderna, con oltre 70 milioni di vittime, tra militari e civili. Caratterizzata da una forte componente ideologica, vide contrapporsi le Potenze dell'Asse, guidate da Germania, Italia e Giappone, e gli Alleati, tra cui Regno Unito, Francia, Unione Sovietica (dal 1941) e Stati Uniti (dal 1941). Il conflitto fu definito "totale" per l'ampio coinvolgimento delle popolazioni e l'intera mobilitazione delle economie nazionali a supporto dello sforzo bellico.

Le Fasi Iniziali e l'Espansione del Conflitto

L'attacco tedesco alla Polonia fu rapidamente seguito dalle dichiarazioni di guerra di Francia e Regno Unito. La "guerra lampo" (Blitzkrieg) permise alla Germania di aggirare la Linea Maginot e occupare la Francia nel giugno 1940, che fu suddivisa in una zona occupata dai tedeschi e il regime di Vichy. La Battaglia d'Inghilterra, tra il 1940 e il 1941, vide la Germania tentare di ottenere la supremazia aerea, ma la resistenza britannica e l'efficacia della RAF impedirono l'invasione. L'Italia, alleata della Germania, entrò in guerra nel giugno 1940, ma le sue campagne militari in Grecia e Nord Africa si rivelarono disastrose, richiedendo l'intervento tedesco.

L'Ascesa e il Declino delle Potenze dell'Asse

La guerra si estese su scala globale con l'Operazione Barbarossa, l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel giugno 1941, e l'entrata in guerra degli Stati Uniti a seguito dell'attacco giapponese a Pearl Harbor nel dicembre 1941. La resistenza sovietica e le condizioni climatiche estreme rallentarono l'avanzata tedesca, culminando nella sconfitta di Stalingrado nel febbraio 1943. Nel Nord Africa, le forze dell'Asse furono sconfitte dagli Alleati, in particolare nella seconda battaglia di El Alamein nell'ottobre 1942.

La Caduta del Fascismo e la Guerra di Liberazione in Italia

Nel luglio 1943, l'Italia vide la caduta del regime fascista e l'arresto di Benito Mussolini. Gli Alleati sbarcarono in Sicilia e, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, l'Italia cambiò fronte. Il nord del paese fu occupato dai tedeschi, che instaurarono la Repubblica Sociale Italiana. La resistenza partigiana, composta da diverse formazioni, combatté contro l'occupazione nazifascista. La repressione tedesca fu violenta, con numerosi eccidi. La resistenza, coordinata dal Comitato di Liberazione Nazionale, contribuì significativamente alla liberazione del paese, culminata con l'insurrezione generale del 25 aprile 1945 e la successiva cattura e uccisione di Mussolini.

La Conclusione del Conflitto e la Ristrutturazione Postbellica

La fase finale della guerra vide lo sbarco degli Alleati in Normandia il 6 giugno 1944 e la loro progressiva avanzata verso la Germania. La resa incondizionata della Germania avvenne l'8 maggio 1945, seguita dalla capitolazione del Giappone dopo i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 agosto 1945. La conferenza di Potsdam, tenutasi nel luglio-agosto 1945, delineò l'ordine postbellico, con la divisione della Germania e di Berlino in zone di occupazione alleata e l'inizio della Guerra Fredda, caratterizzata dalla contrapposizione tra USA e URSS.