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Oliver Twist, orfano nell'Inghilterra vittoriana, affronta una vita di stenti in un orfanotrofio severo. La sua richiesta di cibo in più lo etichetta come ribelle, portando a conseguenze drammatiche e svelando le dure condizioni degli orfani dell'epoca.
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Oliver si trova in un ambiente rigido e oppressivo, dove la sopravvivenza è una lotta quotidiana
Il beadle, signor Bumble, chiama Oliver per comparire davanti al Consiglio
Oliver si trova di fronte a un gruppo di uomini imponenti che rappresentano l'autorità dell'orfanotrofio
Il Consiglio comunica a Oliver che si occuperà della sua educazione e formazione professionale
Oliver accetta passivamente il suo destino di lavorare nell'orfanotrofio, sopraffatto e intimidito
La vita quotidiana è segnata da una disciplina severa e da una dieta estremamente limitata, che causa una fame cronica tra i ragazzi
Spinto dalla disperazione, Oliver si fa avanti per chiedere un altro poco di cibo al direttore dell'orfanotrofio
Il Consiglio interpreta il gesto di Oliver come un segno di ribellione e potenziale delinquenza
Il Consiglio decide di allontanare Oliver dall'orfanotrofio e offrire una ricompensa a chi lo accetti come apprendista
Oliver viene etichettato come un elemento problematico e il Consiglio cerca di disfarsene invece di risolvere la situazione
L'avviso affisso all'ingresso dell'orfanotrofio
L'avviso evidenzia la volontà del Consiglio di sbarazzarsi di Oliver piuttosto che aiutarlo
Gli orfanotrofi erano caratterizzati da un regime di severità e mancanza di empatia, dove i bambini erano costretti a lavori gravosi e ricevevano un'istruzione limitata
La vita degli orfani era segnata dalla fame, dalla mancanza di cure e affetto, considerati come un fardello o una minaccia dalla società
Attraverso la storia di Oliver Twist, Dickens mette in luce le ingiustizie e sollecita una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale nei confronti dei più deboli e indifesi