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Cimabue, pittore fiorentino del XIII secolo

Cimabue, pittore fiorentino del XIII secolo, ha segnato un'epoca con il Crocifisso e la Maestà di Santa Trinità, opere che hanno introdotto un nuovo realismo e una rappresentazione emotiva nella pittura medievale, anticipando il Rinascimento.

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1

______, noto come Cimabue, era un artista di Firenze attivo nel ______ secolo.

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Cenni di Pepo XIII

2

Cimabue è riconosciuto come uno dei pionieri del Rinascimento per il suo impatto sul ______ della pittura ______.

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rinnovamento medievale

3

L'opera più antica di Cimabue, il ______, risale approssimativamente all'anno ______.

Clicca per vedere la risposta

Crocifisso 1265

4

Autore della Maestà di Santa Trinità

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Cimabue, pittore italiano del XIII secolo.

5

Datazione della Maestà di Santa Trinità

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Circa 1280.

6

Ubicazione originale della Maestà di Santa Trinità

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Chiesa di Santa Trinità, Firenze.

7

Caratteristiche stilistiche della Maestà di Santa Trinità

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Composizione spaziale, rappresentazione volumetrica, uso del colore e della luce, resa dei panneggi.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Cimabue e il Rinnovamento della Pittura Medievale

Cenni di Pepo, conosciuto come Cimabue, è stato un pittore fiorentino del XIII secolo, spesso celebrato come uno dei precursori del Rinascimento per il suo contributo al rinnovamento della pittura medievale. La sua opera più antica conosciuta, il Crocifisso, risalente al 1265 circa, si distingue per l'adozione di un approccio innovativo rispetto alla tradizione bizantina. Sebbene influenzato dall'iconografia di Giunta Pisano, Cimabue supera la rigida frontalità tipica dell'arte medievale, introducendo una rappresentazione più naturalistica e emotivamente coinvolgente di Cristo. La figura del "Christus patiens" è caratterizzata da un realismo accentuato, con un marcato scarto laterale del fianco che conferisce dinamismo alla composizione. Il fondo del Crocifisso è decorato con motivi che simulano una stoffa preziosa, aggiungendo un senso di regalità e sacralità all'immagine. L'anatomia del corpo di Cristo è resa con maggiore attenzione al chiaroscuro, che modula le forme attraverso l'uso di pennellate concentriche, preannunciando le tecniche pittoriche che saranno poi pienamente sviluppate nel Rinascimento.
Affresco medievale raffigurante figura regale con mantello blu e aureola dorata su trono, circondata da santi con aureole su sfondo azzurro.

La Maestà di Santa Trinità e l'Approccio Innovativo di Cimabue

La Maestà di Santa Trinità, realizzata da Cimabue intorno al 1280 per la chiesa di Santa Trinità a Firenze, rappresenta un altro esempio significativo del suo approccio innovativo alla pittura. Quest'opera, che raffigura la Madonna in trono con il Bambino circondata da angeli e santi, segna un punto di svolta nell'arte medievale per la sua composizione spaziale e la rappresentazione volumetrica delle figure. Cimabue rompe con la bidimensionalità tipica dell'arte bizantina, introducendo una prospettiva intuitiva che suggerisce la profondità dello spazio. La Maestà mostra anche un uso più sofisticato del colore e della luce, con un'attenzione particolare alla resa dei panneggi e alla modellazione delle forme, che conferiscono alle figure una presenza tridimensionale. Questa opera è considerata un capolavoro per la sua capacità di coniugare la solennità e l'aura sacra della tradizione bizantina con un nuovo realismo e una maggiore espressività emotiva, anticipando le tendenze che caratterizzeranno la pittura del Rinascimento italiano.