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L'energia marina

La tragedia del Vajont evidenzia i rischi nell'energia idroelettrica e la necessità di valutazioni accurate dei pericoli geologici. L'articolo esplora anche l'energia mareomotrice, delle onde e le correnti marine come fonti rinnovabili emergenti, sottolineando le sfide tecniche e ambientali da superare per un futuro energetico sostenibile.

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1

La ______ del Vajont è un simbolo delle conseguenze di una cattiva valutazione dei rischi in ______.

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diga ingegneria

2

Costruita tra il ______ e il ______, la diga del Vajont era una delle più ______ al mondo.

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1957 1960 alte

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Produzione energia idroelettrica

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Sfrutta energia potenziale/cinetica acqua, dighe creano bacini, rilascio controllato per azionare turbine e generatori.

4

Vantaggi energia idroelettrica

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Rinnovabile, bassa emissione gas serra, risposta rapida a fluttuazioni domanda energetica.

5

Gestione impianti idroelettrici

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Richiede equilibrio sviluppo/conservazione, pianificazione per prevenire disastri (es. Vajont).

6

Le ______ mareomotrici trasformano l'energia cinetica delle correnti in ______ elettrica, mentre le ______ mareomotrici sfruttano la differenza di altezza tra le maree.

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turbine energia barriere

7

Energia onde marine

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Energia rinnovabile generata dal movimento ondoso degli oceani.

8

Pelamis

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Sistema di serpenti galleggianti che produce energia dal movimento relativo delle sue sezioni causato dalle onde.

9

OWC (Oscillating Water Column)

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Tecnologia che utilizza il movimento verticale dell'acqua in una colonna per muovere l'aria e azionare una turbina.

10

Il progetto ______ ha mostrato che è possibile produrre elettricità utilizzando turbine sommerse nelle correnti marine.

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SeaGen

11

L'______ sfrutta la differenza di temperatura tra le acque superficiali e quelle profonde per generare energia.

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OTEC

12

Prima di un'adozione su larga scala, è necessario migliorare l'efficienza, ridurre i costi e mitigare gli ______ delle tecnologie marine.

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impatti ambientali

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Catastrofe del Vajont e le Implicazioni per l'Energia Idroelettrica

La diga del Vajont, situata tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia in Italia, è un monito storico delle potenziali conseguenze di una valutazione inadeguata dei rischi in ingegneria. Costruita tra il 1957 e il 1960 per la produzione di energia idroelettrica e la regolazione delle piene del fiume Piave, la diga era una delle più alte al mondo. Nonostante i segnali di instabilità geologica del Monte Toc, le preoccupazioni degli scienziati furono ignorate. Il 9 ottobre 1963, una frana di circa 270 milioni di metri cubi di roccia si staccò dal monte e precipitò nel bacino artificiale, causando un'onda che superò la diga e devastò i paesi sottostanti, uccidendo quasi 2000 persone. Questa tragedia ha evidenziato l'importanza cruciale di un'analisi approfondita dei rischi geologici e ambientali nella progettazione di infrastrutture idroelettriche.
Diga in cemento armato moderna con acqua calma a monte e getto d'acqua a valle che forma una cascata e un piccolo arcobaleno.

Fondamenti e Sfide dell'Energia Idroelettrica

L'energia idroelettrica è prodotta sfruttando l'energia potenziale e cinetica dell'acqua. Le dighe trattenendo l'acqua in bacini artificiali, permettono il rilascio controllato attraverso turbine idrauliche che azionano generatori per produrre elettricità. Questa forma di energia è vantaggiosa per la sua rinnovabilità, bassa emissione di gas serra e capacità di rispondere rapidamente alle fluttuazioni della domanda energetica. Tuttavia, le dighe possono avere impatti ambientali significativi, come la distruzione di habitat, la modifica dei regimi fluviali e lo spostamento di comunità. La progettazione e la gestione di impianti idroelettrici richiedono un equilibrio tra sviluppo energetico e conservazione ambientale, nonché una pianificazione attenta per prevenire disastri come quello del Vajont.

Energia Mareomotrice: Tecnologie e Potenzialità

L'energia mareomotrice sfrutta il movimento naturale delle acque marine, come le maree e le correnti, per generare elettricità. Le tecnologie per il suo sfruttamento includono le turbine mareomotrici, che convertono l'energia cinetica delle correnti di marea in energia elettrica, e le barriere mareomotrici, che utilizzano il differenziale di altezza tra le maree alte e basse. Nonostante il potenziale di fornire energia pulita e prevedibile, l'energia mareomotrice è ancora in una fase relativamente precoce di sviluppo, con sfide tecniche e finanziarie da superare, come l'ottimizzazione della resistenza al duro ambiente marino e la riduzione dei costi di costruzione e manutenzione.

Innovazioni nell'Energia delle Onde

L'energia delle onde marine è una fonte rinnovabile che cattura l'energia prodotta dal movimento ondoso degli oceani. Progetti come il Pelamis e l'Oscillating Water Column (OWC) rappresentano approcci innovativi in questo campo. Il Pelamis è un sistema di serpenti galleggianti che si piegano con le onde, generando energia attraverso il movimento relativo delle loro sezioni. L'OWC, invece, sfrutta il movimento verticale dell'acqua all'interno di una colonna per spostare l'aria e azionare una turbina. Queste tecnologie, sebbene promettenti, devono ancora affrontare sfide come l'efficienza energetica, la durabilità in condizioni marine estreme e la riduzione dei costi operativi per essere economicamente competitive.

Sfruttamento delle Correnti Marine e dell'Energia Termica degli Oceani

L'energia delle correnti marine e l'energia termica degli oceani (OTEC) sono due approcci emergenti per l'utilizzo delle risorse energetiche marine. Il progetto SeaGen, ad esempio, ha dimostrato la fattibilità di generare elettricità dalle correnti marine con turbine sommerse. L'OTEC sfrutta la differenza di temperatura tra le acque superficiali calde e quelle profonde fredde per produrre energia attraverso un ciclo termodinamico. Queste tecnologie offrono il potenziale per un'energia pulita e costante, ma richiedono ulteriori ricerche e sviluppo per migliorare l'efficienza, ridurre i costi e mitigare gli impatti ambientali prima di poter essere adottate su larga scala.