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Salvatore Quasimodo, poeta italiano del Novecento e vincitore del Premio Nobel, ha lasciato un'eredità letteraria di valore inestimabile. Nato a Modica, si distinse per le sue opere che riflettono una profonda introspezione e ricerca di bellezza. La sua vita, segnata da passione e studio, influenzò profondamente la cultura italiana.
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SALVATORE QUASIMODO NACQUE A MODICA, IN PROVINCIA DI RAGUSA, NEL 1901
TRASCORSE L'INFANZIA IN VARIE LOCALITÀ DELLA SICILIA, SEGUENDO IL PADRE CAPOSTAZIONE
OTTENUTO IL DIPLOMA DI PERITO TECNICO, SI ISCRISSE ALLA FACOLTÀ DI INGEGNERIA A ROMA, MA DOVETTE ABBANDONARE GLI STUDI PER MOTIVI ECONOMICI
SI IMPIEGÒ PRESSO IL GENIO CIVILE
SI DEDICÒ ALLA POESIA E A STUDIARE IL GRECO E IL LATINO
LAVORÒ COME REDATTORE AL QUOTIDIANO "IL TEMPO"
SI TRASFERÌ A FIRENZE, DOVE LA SORELLA AVEVA SPOSATO LO SCRITTORE ELIO VITTORINI
LO MISE IN CONTATTO CON GLI AMBIENTI INTELLETTUALI
APPARTENGONO A QUESTO PERIODO LE PRIME RACCOLTE DI POESIE, ACQUE E TERRE (1930), OBOE SOMMERSO (1932) ED ERATO E APOLLION (1936)
ABBANDONATO L'IMPIEGO, LAVORÒ COME REDATTORE AL QUOTIDIANO "IL TEMPO"
SI ERA DEDICATO INTANTO ALLA TRADUZIONE DI POETI LATINI E GRECI
GLI VALSERO LA NOMINA DI DOCENTE DI LETTERATURA ITALIANA PRESSO IL CONSERVATORIO DI MILANO
PUBBLICÒ QUINDI LE RACCOLTE GIORNO DOPO GIORNO (1947), LA VITA NON È UN SOGNO (1949), LA TERRA IMPAREGGIABILE (1958) E DARE E AVERE (1966)
NEL 1959 RICEVETTE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA
MORÌ IMPROVVISAMENTE A NAPOLI NEL 1968