Protezione Speciale e Partecipazione dei Bambini
La Convenzione protegge i bambini contro ogni forma di trasferimento illecito e non restituzione (Articolo 11) e assicura il diritto del bambino di essere ascoltato in tutte le questioni che lo riguardano, rispettando le sue opinioni in funzione dell'età e della maturità (Articolo 12). La libertà di espressione (Articolo 13), di pensiero, di coscienza e di religione (Articolo 14), di associazione e di riunione pacifica (Articolo 15), e il diritto alla privacy (Articolo 16) sono garantiti, così come l'accesso a informazioni e materiali da varie fonti nazionali e internazionali (Articolo 17). Gli Stati si impegnano a sostenere i genitori nel loro ruolo educativo (Articolo 18) e a proteggere i bambini da ogni forma di violenza fisica o mentale, abuso o negligenza (Articolo 19). La Convenzione prevede inoltre la cura alternativa per i bambini privati del proprio ambiente familiare (Articolo 20) e stabilisce che l'adozione internazionale deve essere considerata come ultima risorsa (Articolo 21).Salute, Educazione e Welfare dei Bambini
La Convenzione affronta il diritto dei bambini rifugiati a ricevere protezione e assistenza umanitaria (Articolo 22), promuove i diritti dei bambini con disabilità a godere di una vita piena e dignitosa (Articolo 23) e sancisce il diritto alla salute, con la massima estensione possibile di servizi sanitari (Articolo 24). È previsto il riesame periodico delle condizioni di cura per i bambini privati del proprio ambiente familiare (Articolo 25) e il diritto alla sicurezza sociale e ad un livello di vita adeguato (Articolo 26 e 27). L'istruzione è riconosciuta come diritto fondamentale, con l'obbligo di rendere la scuola primaria gratuita e obbligatoria (Articolo 28) e di perseguire obiettivi educativi che sviluppino il rispetto per i diritti umani (Articolo 29). I bambini appartenenti a minoranze o gruppi indigeni hanno il diritto di godere della propria cultura, di professare e praticare la propria religione e di usare la propria lingua (Articolo 30).Protezione da Sfruttamento e Abusi
La Convenzione protegge i bambini dallo sfruttamento economico e dal lavoro minorile, stabilendo età minime per l'impiego e regolamentando le condizioni di lavoro (Articolo 32). Protegge inoltre i bambini dall'uso illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope (Articolo 33), dallo sfruttamento e abuso sessuale (Articolo 34), e dal rapimento, la vendita o il traffico di bambini a qualsiasi scopo o in qualsiasi forma (Articolo 35). Altre forme di sfruttamento che pregiudicano il benessere del bambino sono proibite (Articolo 36), e la Convenzione condanna la tortura, i trattamenti crudeli, inumani o degradanti e la privazione arbitraria della libertà (Articolo 37). La partecipazione dei bambini ai conflitti armati è oggetto di specifiche disposizioni che mirano alla loro protezione (Articolo 38), e la riabilitazione fisica e psicologica e la reintegrazione sociale dei bambini vittime di sfruttamento, tortura o conflitti armati sono essenziali (Articolo 39). La giustizia minorile deve essere amministrata in modo da rispettare la dignità e i diritti del bambino, con una particolare attenzione alla promozione del suo reinserimento sociale (Articolo 40), e le disposizioni più favorevoli ai diritti del bambino previste dalle leggi di uno Stato o da norme internazionali in vigore in quello Stato hanno la precedenza (Articolo 41).Implementazione e Monitoraggio dei Diritti dei Bambini
Gli articoli finali della Convenzione (42-54) impongono agli Stati l'obbligo di rendere noti i diritti enunciati nel trattato a adulti e bambini. È istituito un Comitato sui Diritti del Fanciullo, composto da esperti indipendenti, che ha il compito di esaminare i progressi compiuti dagli Stati nella realizzazione dei diritti del bambino. Gli Stati sono tenuti a presentare rapporti periodici sulle misure adottate e sui progressi realizzati. Questo meccanismo di monitoraggio è cruciale per assicurare che gli Stati parte rispettino e attuino i diritti dei bambini all'interno delle loro giurisdizioni.