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La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo

La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo è un trattato internazionale che tutela i diritti dei bambini, garantendo protezione e assistenza. Stabilisce principi di non discriminazione, interesse superiore del bambino e diritti civili, politici, sociali, economici e culturali, con l'obiettivo di promuovere un ambiente sicuro e amorevole per lo sviluppo armonioso dell'infanzia.

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1

Il trattato internazionale è entrato in vigore il ______ settembre 1990.

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2

2

La Convenzione è stata ratificata in Italia con la legge n. ______ del ______ maggio 1991.

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176 27

3

Interesse superiore del bambino

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Principio che guida tutte le azioni relative ai minori, ponendo la loro tutela al primo posto.

4

Diritti dei genitori e rappresentanti legali

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Responsabili primari di guidare il bambino nell'esercizio dei suoi diritti, rispettando le sue capacità.

5

Diritto all'identità del bambino

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Ogni bambino ha diritto a un nome, una nazionalità e, se possibile, a conoscere e essere curato dai propri genitori.

6

Riunificazione familiare

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La Convenzione promuove e facilita il processo di riunire un bambino con la sua famiglia in caso di separazione.

7

È garantito il diritto dei bambini di esprimersi liberamente (), di avere le proprie convinzioni () e di associarsi (______).

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Articolo 13 Articolo 14 Articolo 15

8

I genitori ricevono sostegno nel loro compito educativo secondo l', mentre i bambini devono essere protetti da ogni abuso ().

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Articolo 18 Articolo 19

9

In assenza di un ambiente familiare, si prevede la ______ alternativa per i bambini (), e l'adozione internazionale come ultima opzione ().

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cura Articolo 20 Articolo 21

10

Diritti dei bambini rifugiati

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Art. 22: Protezione e assistenza umanitaria garantite ai bambini rifugiati.

11

Diritti dei bambini con disabilità

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Art. 23: Promozione di una vita piena e dignitosa per i bambini con disabilità.

12

Diritti dei bambini di minoranze o gruppi indigeni

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Art. 30: Diritto di godere della propria cultura, religione e lingua.

13

I minori sono protetti contro l'abuso di ______ e sostanze psicotrope secondo l'articolo 33 della Convenzione.

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stupefacenti

14

L'articolo 34 della Convenzione mira a proteggere i bambini da ______ e abuso sessuale.

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sfruttamento

15

La Convenzione prevede la riabilitazione e la reintegrazione sociale dei minori vittime di ______, tortura o conflitti armati (Articolo 39).

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sfruttamento

16

Articoli finali Convenzione (42-54)

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Obbligo degli Stati di divulgare i diritti del trattato a adulti e bambini.

17

Comitato sui Diritti del Fanciullo

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Organo di esperti indipendenti che valuta i progressi degli Stati nell'applicazione dei diritti del bambino.

18

Rapporti periodici degli Stati

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Documenti che gli Stati devono presentare per mostrare le misure adottate e i progressi nei diritti del bambino.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo

La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, adottata il 20 novembre 1989 e entrata in vigore il 2 settembre 1990, è il trattato internazionale più ratificato nella storia, con l'adesione di quasi tutti gli Stati membri dell'ONU. Questo strumento giuridico internazionale, ratificato in Italia con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, è composto da 54 articoli che stabiliscono diritti civili, politici, economici, sociali e culturali dei bambini. La Convenzione definisce come bambino ogni essere umano al di sotto dei 18 anni, salvo che l'età adulta sia raggiunta prima secondo la legislazione applicabile. Il preambolo riconosce l'importanza della famiglia per il pieno e armonioso sviluppo della personalità del bambino e sottolinea la necessità di fornire protezione e assistenza affinché possa crescere in un ambiente familiare, in un'atmosfera di felicità, amore e comprensione.
Bambini di diverse etnie seduti in cerchio su un prato con un mappamondo colorato al centro, simboleggiando l'unità globale.

Principi Fondamentali e Diritti dei Bambini

La Convenzione si fonda su principi cardine come la non discriminazione (Articolo 2), la considerazione primaria dell'interesse superiore del bambino (Articolo 3) e l'impegno degli Stati a garantire i diritti enunciati (Articolo 4). I genitori o, ove appropriato, i rappresentanti legali, hanno la responsabilità primaria di guidare il bambino nell'esercizio dei suoi diritti in modo conforme allo sviluppo delle sue capacità (Articolo 5). Il diritto alla sopravvivenza e allo sviluppo è riconosciuto in ogni sua dimensione (Articolo 6), e ogni bambino ha il diritto di avere un nome, una nazionalità e, per quanto possibile, di conoscere i propri genitori e di essere curato da loro (Articolo 7). La Convenzione tutela l'identità del bambino e prevede l'assistenza dello Stato per il suo ripristino in caso di sottrazione (Articolo 8). Inoltre, in caso di separazione dei genitori, il bambino ha il diritto di mantenere relazioni personali e contatti diretti con entrambi, salvo se ciò è contrario al suo interesse superiore (Articolo 9), e la riunificazione familiare è promossa e facilitata (Articolo 10).

Protezione Speciale e Partecipazione dei Bambini

La Convenzione protegge i bambini contro ogni forma di trasferimento illecito e non restituzione (Articolo 11) e assicura il diritto del bambino di essere ascoltato in tutte le questioni che lo riguardano, rispettando le sue opinioni in funzione dell'età e della maturità (Articolo 12). La libertà di espressione (Articolo 13), di pensiero, di coscienza e di religione (Articolo 14), di associazione e di riunione pacifica (Articolo 15), e il diritto alla privacy (Articolo 16) sono garantiti, così come l'accesso a informazioni e materiali da varie fonti nazionali e internazionali (Articolo 17). Gli Stati si impegnano a sostenere i genitori nel loro ruolo educativo (Articolo 18) e a proteggere i bambini da ogni forma di violenza fisica o mentale, abuso o negligenza (Articolo 19). La Convenzione prevede inoltre la cura alternativa per i bambini privati del proprio ambiente familiare (Articolo 20) e stabilisce che l'adozione internazionale deve essere considerata come ultima risorsa (Articolo 21).

Salute, Educazione e Welfare dei Bambini

La Convenzione affronta il diritto dei bambini rifugiati a ricevere protezione e assistenza umanitaria (Articolo 22), promuove i diritti dei bambini con disabilità a godere di una vita piena e dignitosa (Articolo 23) e sancisce il diritto alla salute, con la massima estensione possibile di servizi sanitari (Articolo 24). È previsto il riesame periodico delle condizioni di cura per i bambini privati del proprio ambiente familiare (Articolo 25) e il diritto alla sicurezza sociale e ad un livello di vita adeguato (Articolo 26 e 27). L'istruzione è riconosciuta come diritto fondamentale, con l'obbligo di rendere la scuola primaria gratuita e obbligatoria (Articolo 28) e di perseguire obiettivi educativi che sviluppino il rispetto per i diritti umani (Articolo 29). I bambini appartenenti a minoranze o gruppi indigeni hanno il diritto di godere della propria cultura, di professare e praticare la propria religione e di usare la propria lingua (Articolo 30).

Protezione da Sfruttamento e Abusi

La Convenzione protegge i bambini dallo sfruttamento economico e dal lavoro minorile, stabilendo età minime per l'impiego e regolamentando le condizioni di lavoro (Articolo 32). Protegge inoltre i bambini dall'uso illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope (Articolo 33), dallo sfruttamento e abuso sessuale (Articolo 34), e dal rapimento, la vendita o il traffico di bambini a qualsiasi scopo o in qualsiasi forma (Articolo 35). Altre forme di sfruttamento che pregiudicano il benessere del bambino sono proibite (Articolo 36), e la Convenzione condanna la tortura, i trattamenti crudeli, inumani o degradanti e la privazione arbitraria della libertà (Articolo 37). La partecipazione dei bambini ai conflitti armati è oggetto di specifiche disposizioni che mirano alla loro protezione (Articolo 38), e la riabilitazione fisica e psicologica e la reintegrazione sociale dei bambini vittime di sfruttamento, tortura o conflitti armati sono essenziali (Articolo 39). La giustizia minorile deve essere amministrata in modo da rispettare la dignità e i diritti del bambino, con una particolare attenzione alla promozione del suo reinserimento sociale (Articolo 40), e le disposizioni più favorevoli ai diritti del bambino previste dalle leggi di uno Stato o da norme internazionali in vigore in quello Stato hanno la precedenza (Articolo 41).

Implementazione e Monitoraggio dei Diritti dei Bambini

Gli articoli finali della Convenzione (42-54) impongono agli Stati l'obbligo di rendere noti i diritti enunciati nel trattato a adulti e bambini. È istituito un Comitato sui Diritti del Fanciullo, composto da esperti indipendenti, che ha il compito di esaminare i progressi compiuti dagli Stati nella realizzazione dei diritti del bambino. Gli Stati sono tenuti a presentare rapporti periodici sulle misure adottate e sui progressi realizzati. Questo meccanismo di monitoraggio è cruciale per assicurare che gli Stati parte rispettino e attuino i diritti dei bambini all'interno delle loro giurisdizioni.