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Mappa concettuale e riassunto Vittorio Alfieri

Mappa concettuale

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Vittorio Alfieri, nato ad Asti nel 1749, fu un influente poeta, drammaturgo e scrittore italiano. Le sue opere, tra cui 'Antonio e Cleopatra' e 'Il Misogallo', esplorano temi di libertà e potere, riflettendo il suo spirito critico verso la tirannia e il suo apprezzamento per l'autonomia ideologica. Alfieri lasciò un'eredità letteraria e politica significativa, ispirando figure come Foscolo e Leopardi.

Biografia

Alfieri fu poeta, scrittore, drammaturgo e autore teatrale. Nel 1749 nacque ad Asti da una famiglia nobile. La sua attività letteraria fu breve ma nonostante ciò, fu davvero ricca e influenzò le produzioni successive. I suoi studi si concentrarono su Plutarco, Dante, Petrarca, Machiavelli, Voltaire e Montesquieu che plasmarono il suo pensiero. Nel 1789 si recò in Francia, proprio nel periodo della Rivoluzione Francese alla quale si appassionò inizialmente ma finì col prenderne le distanze. Ritornò in Italia dove morì nel 1803 e fu sepolto a Firenze nella Basilica di Santa Croce. La sua lingua prediletta fu il piemontese.
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Le opere

Le tragedia Iniziò a scrivere le tragedie nel 1775. La sua prima tragedia - ed anche la più famosa - fu “Antonio e Cleopatra”, seguita da altre come “Antigone”, “Saul” e “Maria Stuarda”. Il tema comune alle sue tragedie è il rapporto tra libertà e potere con al centro la vittoria della persona sulle tirannie. Lo scenario è quello dell’analisi profonda della vita e dei sentimenti intimi dell’uomo e della società nella quale vive. Alfieri scriveva i testi delle sue tragedie seguendo tre fasi:  - cercare il soggetto e costruire personaggi, trama e battute (ideare); - pensare il testo in prosa adattandolo a scene e atti (stendere)  - trasformare tutto in endecasillabi sciolti (verseggiare).  Complessivamente le tragedie furono ventidue che comprendevano anche quelle greche, quelle definite “della libertà” e due tragedie postume. Le prose politiche Alfieri scrisse due trattati maggiori che avevano come fulcro l’odio per la tirannia e l’amore per la libertà che sono il “Della Tirannide”, prosa politica dove critica e condanna il despotismo e il “Del principe e delle lettere”, prosa politico-letteraria dove critica la monarchia e i principi. A queste seguirono tre prose politiche minori ed alcune odi politiche.‍ Il Misogallo Una delle opere più significative dell’Alfieri fu certamente “Il Misogallo”. Il suo genere è un mix tra prosa, sonetto, epigramma e ode. In questa opera, che riprende i temi dell’ode “Parigi sbastigliato”, Alfieri critica aspramente la Francia e la Rivoluzione francese ma anche la situazione politica e sociale dell’Europa in quel periodo. In questo testo, emerge la figura di Alfieri controrivoluzionario, aristocratico e non un chiaro reazionario. Le satire Le satire scritte dall’Alfieri sono dei componimenti che trattano dei “mali” che caratterizzarono l’epoca in cui il poeta visse; in totale sono 17 e spesso furono modificate nel tempo. Tra queste troviamo “L’Antireligioneria”, ispirata a Machiavelli, “Le Imposture”, che tratta delle società segrete e in particolare la Massoneria e “Le donne” che l’autore ritiene migliori degli uomini ma uguali nei difetti. Le commedie Le commedie di Alfieri furono sei e si ispirò allo stile comico di Terenzio. Non furono, però, criticate in maniera positiva ma ricevettero dure critiche nonostante venisse riconosciuta la loro influenza ed importanza letteraria. L’autobiografia La “Vita scritta da esso” è l’autobiografia dell’autore, pubblicata in due parti tra il 1790 e il 1803. Nell’opera, egli è fortemente razionale ed autocritico, soprattutto quando analizza il suo carattere e i suoi comportamenti, senza mostrare nessun tipo di rimorso o rimpianto. Rime Scritte tra il 1776 e il 1799, le “Rime” sono circa 400 e possono essere definite un diario dell’autore sotto forma di poesie, infatti ognuna di esse ha luogo e data. La maggior parte sono sonetti, forma gradita dall’autore per esprimere le sue emozioni, infatti proprio grazie al linguaggio escono fuori gli stati d’animo dell’Alfieri, combattuto e pessimista a tratti. Traduzioni e Lettere I suoi studi furono incentrati sui classici greci e latini che lo portarono e tradurre opere come “L’Eneide”, “Le Rane” e “La congiura di Catilina”. Le lettere di Alfieri, pubblicate nel 1890, furono considerate non importanti per la letteratura.
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00

Nascita e famiglia di Alfieri

Nato nel 1749 ad Asti, proveniva da una famiglia nobile.

01

Attività letteraria di Alfieri

Breve ma intensa, influenzò la letteratura successiva.

02

Morte e luogo di sepoltura di Alfieri

Morì nel 1803, sepolto a Firenze nella Basilica di Santa Croce.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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