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La poetica di Giacomo Leopardi indaga la malinconia e la condizione umana, trascendendo il particolare per toccare l'universale. Critico verso correnti come l'Illuminismo e il Romanticismo, Leopardi esprime nel suo lavoro una modernità che sfida il tempo, esplorando il contrasto tra conoscenza sensibile e ragione disincantata.
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Leopardi, attraverso la sua poesia, riesce a superare l'esperienza personale e a rivolgersi all'universale
L'io lirico di Leopardi si pone come intermediario tra la sua esperienza personale e quella dell'intera umanità
Leopardi si distingue dalle correnti letterarie del suo tempo, come l'Illuminismo, il Romanticismo e il cattolicesimo liberale, attraverso il suo pensiero critico
Leopardi riconosce il valore della scienza come strumento di progresso e di conoscenza
Il poeta critica l'atteggiamento che considera la scienza come l'unica fonte di verità e certezza
Leopardi sostiene che il progresso scientifico ha portato a una maggiore insoddisfazione e infelicità dell'uomo, distanziandolo dalla Natura
Leopardi esplora il contrasto tra la conoscenza sensibile, che può generare piacere, e la ragione, che spesso porta al disincanto
Pur condividendo alcuni aspetti con queste correnti, Leopardi sviluppa una visione più ampia e universale, che considera l'intera umanità
Leopardi mostra scarse speranze nelle ideologie progressiste e nel cattolicesimo liberale, esprimendo un forte scetticismo anche in questi ambiti
La raccolta poetica "Canti" di Leopardi riflette la sua evoluzione poetica e la sperimentazione di diverse forme espressive
Lo "Zibaldone" di Leopardi è un'opera di carattere diaristico e filosofico che raccoglie una vasta gamma di appunti e riflessioni
Le "Operette Morali" sono una serie di dialoghi in prosa che veicolano il pensiero poetico di Leopardi attraverso l'uso dell'ironia e della conversazione