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Giovanni Pascoli, poeta italiano del Novecento, visse un'infanzia travagliata che influenzò la sua poesia, ricca di temi di perdita e nostalgia. Laureatosi in lettere classiche, divenne insegnante e poi professore universitario, pubblicando opere come 'Myricae' e 'I Canti di Castelvecchio'. La sua poesia, che esplora la natura, il lutto e la vita rurale, ha contribuito al rinnovamento del linguaggio poetico italiano.
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La famiglia benestante di Pascoli fu segnata da eventi luttuosi, come l'assassinio del padre e la morte di tre fratelli e della madre
Studi presso i Padri scolopi e borsa di studio per l'Università di Bologna
Nonostante le ristrettezze economiche, Pascoli ottenne una borsa di studio per l'Università di Bologna, dove si laureò con lode in lettere classiche
Interesse per le idee politiche radicali e breve arresto
Durante il periodo universitario, Pascoli si interessò alle idee politiche radicali, che lo portarono a un breve arresto per presunte attività sovversive
Dopo la laurea, Pascoli intraprese la professione di insegnante di latino e greco e pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Myricae"
Nel 1892, Pascoli si stabilì a Castelvecchio di Barga, luogo che divenne il suo rifugio ideale e fonte di ispirazione per la sua produzione poetica
Nomina a professore ordinario di letteratura latina e pubblicazione di "Il fanciullino" e "Poemetti"
La carriera accademica di Pascoli proseguì con la nomina a professore ordinario di letteratura latina e la pubblicazione di opere di rilievo come "Il fanciullino" e "Poemetti"
Approfondimento delle tematiche in "I Canti di Castelvecchio"
Con la raccolta "I Canti di Castelvecchio", Pascoli approfondì le tematiche già presenti in "Myricae" con un linguaggio più complesso e simbolico
Con i "Poemi conviviali" del 1904, Pascoli raggiunse l'apice della sua maturità poetica e si dedicò anche alla produzione saggistica, mostrando la sua poliedricità intellettuale
Le poesie di Pascoli riflettono la sua profonda osservazione della natura e l'elaborazione del lutto per le perdite familiari, portandolo a una visione introspettiva del mondo esterno
Nelle sue opere, Pascoli attinge al mondo classico e al mito per esplorare temi universali e mostrare la sua erudizione
La poesia di Pascoli assume anche una dimensione pubblica e celebrativa, riflettendo eventi ufficiali e assumendo toni più enfatici e retorici
Le ultime raccolte poetiche di Pascoli, "Odi e inni" e "Poemi italici", furono accolte con minor favore dalla critica a causa di uno stile ritenuto artificioso e retorico
Afflitto da un cancro al fegato, Pascoli morì nel 1912, ma la sua eredità letteraria, caratterizzata da un profondo rinnovamento del linguaggio poetico e da una sensibilità moderna, ha lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana del Novecento