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L'arte informale, nata nel contesto del dopoguerra, rappresenta una rottura con la tradizione attraverso l'espressione spontanea e l'uso di materiali non convenzionali. Artisti come Pollock, Burri, Fontana e Manzoni hanno rivoluzionato il panorama artistico con tecniche come il dripping e concetti come lo spazialismo e l'arte concettuale.
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L'arte informale si proponeva di superare la divisione tra rappresentazione figurativa e astratta
Considerazione dell'opera d'arte come entità dinamica e palcoscenico per l'azione
L'arte informale considerava l'opera d'arte come un'entità dinamica e un palcoscenico per l'azione dell'artista
Uso di tecniche e materiali non convenzionali
L'arte informale si caratterizzava per l'utilizzo di tecniche e materiali non convenzionali
L'arte informale si diffuse sia in Europa che negli Stati Uniti
L'Espressionismo Astratto si concentrava sull'atto del dipingere come espressione diretta dell'interiorità dell'artista
L'Espressionismo Astratto abbandonava ogni riferimento alla rappresentazione figurativa, privilegiando il gesto pittorico
Jackson Pollock introdusse la tecnica del dripping, che consisteva nel far colare la vernice sulla tela stesa a terra
L'Italia fu un terreno fertile per l'arte informale e vide la sperimentazione di artisti come Alberto Burri, Lucio Fontana e Piero Manzoni
Alberto Burri è noto per le sue serie di "Sacchi", in cui utilizzava materiali umili come i sacchi di juta
Lucio Fontana introdusse il concetto di "spazialismo", che mirava a superare i confini della tela e a esplorare nuove dimensioni dell'arte
Piero Manzoni si distinse per le sue provocazioni artistiche che mettevano in discussione il ruolo dell'artista e il valore dell'opera d'arte