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L'inquinamento atmosferico, derivante da fonti come le attività aeroportuali e la combustione di combustibili fossili, include sostanze nocive come il monossido di carbonio, gli ossidi di azoto e l'anidride carbonica. Questi inquinanti hanno impatti significativi sulla salute umana e sull'ambiente, contribuendo allo smog fotochimico e all'effetto serra. La normativa italiana mira a controllare e limitare le emissioni di tali sostanze per preservare la qualità dell'aria.
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Le attività aeroportuali, come gli scarichi dei motori degli aerei e il traffico veicolare, sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico
Le centrali elettriche e termiche utilizzate per il funzionamento degli impianti aeroportuali sono una fonte significativa di inquinamento atmosferico
Il traffico veicolare da e verso l'aeroporto contribuisce all'emissione di sostanze nocive nell'atmosfera
Gli inquinanti atmosferici possono essere classificati in base al loro stato fisico, come sostanze gassose o particolato
Gli inquinanti atmosferici possono essere classificati in base alla loro origine, come inquinanti primari emessi direttamente dalle fonti o inquinanti secondari formati in atmosfera per reazioni chimiche
Gli inquinanti atmosferici possono essere classificati in base alla loro composizione chimica, come composti organici o inorganici
Il Decreto Legislativo nº155 del 13 agosto 2010 stabilisce valori limite per diversi inquinanti atmosferici, inclusi quelli emessi dalle attività aeroportuali
La Direttiva Europea 2008/50/CE stabilisce valori limite, soglie di allarme e obiettivi di qualità per la concentrazione di inquinanti atmosferici nell'aria
Gli obiettivi di qualità per gli inquinanti atmosferici sono stabiliti per proteggere la salute umana e l'ambiente e non devono essere superati