Il viaggio di Telemaco alla ricerca di Ulisse

L'ingegnosa Penelope e l'assenza di Ulisse

Nell'antica Itaca, Penelope, moglie di Ulisse, si trova assediata dai proci, nobili che ambiscono alla sua mano e al potere, approfittando della lunga assenza del re. Per eludere le loro pressanti richieste di matrimonio, Penelope escogita un inganno: promette di scegliere un nuovo sposo al termine della tessitura di un sudario per Laerte, il padre di Ulisse. Di giorno, Penelope lavora al telaio, ma di notte, con astuzia, disfa il lavoro compiuto, ritardando così la scelta di un nuovo marito e mantenendo la speranza nel ritorno del suo sposo.

Il dibattito divino sul destino di Ulisse

Nel regno celeste dell'Olimpo, gli dèi si riuniscono per deliberare sul destino di Ulisse, trattenuto contro la sua volontà dalla ninfa Calipso nell'isola di Ogigia. Atena, dea della saggezza e protettrice di Ulisse, interviene a favore dell'eroe, evidenziando la sua prodezza e la lealtà di Penelope e del figlio Telemaco. Poseidone, dio del mare, nutre rancore verso Ulisse per l'accecamento del suo figlio Polifemo e si oppone al suo ritorno. Zeus, padre degli dèi, ascolta le argomentazioni e decide di inviare il messaggero divino Ermes a Calipso con l'ordine di liberare Ulisse, mentre Atena si reca ad Itaca per sostenere Telemaco nella ricerca del padre.

Telemaco e la sfida ai proci

Telemaco, figlio di Ulisse, giunto all'età di vent'anni, è oppresso dalla presenza dei proci che sperperano il patrimonio di suo padre. Durante un'assemblea pubblica, Telemaco esprime il desiderio di ricevere notizie di Ulisse e affronta i proci, in particolare Antinoo, che lo rimprovera per l'inganno del sudario tessuto da Penelope. Atena, sotto le sembianze di Mentore, consiglia a Telemaco di espellere i proci e di intraprendere un viaggio alla ricerca di Ulisse, assicurandogli il suo sostegno e la protezione divina.

Il viaggio di Telemaco e l'ospitalità di Nestore

Incoraggiato da Atena, Telemaco intraprende un viaggio per raccogliere informazioni sul padre. Giunto a Pilo, viene ospitato da Nestore, il saggio re che partecipò alla guerra di Troia. Durante un banchetto in onore di Poseidone, Telemaco si presenta con umiltà e chiede notizie di Ulisse. Nestore gli narra le peripezie del ritorno degli eroi achei da Troia, le discordie tra Agamennone e Menelao, e le tragiche sorti di alcuni di loro. Telemaco ascolta con attenzione, sperando di emulare le gesta del padre e di ottenere giustizia contro i proci.

La profezia e la risolutezza di Telemaco

Durante l'assemblea a Itaca, un presagio divino si manifesta sotto forma di due aquile che combattono in cielo, interpretato dal veggente Aliterse come annuncio del prossimo ritorno di Ulisse e della sua vendetta sui proci. Nonostante lo scetticismo e le beffe dei proci, Telemaco rimane fermo nella sua decisione di seguire il consiglio di Atena e di partire alla ricerca del padre, armato di coraggio e fiducioso nel sostegno degli dèi.