La struttura dell’opera
La Divina Commedia, come accennato in precedenza è divisa in 3 Cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso), ognuna delle quali divisa in 33 canti. In realtà bisogna specificare che l’Inferno è composto da 34 canti, tuttavia il primo di questi viene considerato un’introduzione generale al poema. Ogni canto è strutturato in versi endecasillabi raggruppati in terzine. Il tipo di rima che viene utilizzata è la rima concatenata.Quello che è interessante notare quando si analizza la struttura della Divina Commedia è la ricorrenza del numero tre, si noti intatti che abbiamo tre cantiche, composte da 33 canti, e che il poema è scritto in endecasillabi raggruppati in terzine. La scelta di questo numero non è casuale, infatti il tre richiama la Trinità Divina.
La trama dell’opera
La Divina Commedia racconta un viaggio immaginario del poeta, che si smarrisce in una selva oscura. Dante è smarrito, confuso, e ha perso la “retta via”; è in questo momento che incontra Virgilio, poeta romano, il quale lo esorta a cambiare strada e lo accompagna in questo suo percorso attraverso i tre regni ultraterreni. Virgilio accompagnerà Dante attraverso l’Inferno e il Purgatorio, ma poi lascerà che ad accompagnare il poeta in Paradiso sia un’anima più pura: Beatrice. Il viaggio di Dante dura una settimana.
Il canto introduttivo
Come accennato in precedenza, l’opera di Dante viene introdotta da un canto introduttivo, che di fatto fa parte della cantica dell’Inferno.Il poeta ha trentacinque anni nel racconto, si trova ovvero nel mezzo, cioè a metà, della sua vita e si rende conto di aver smarrito la via giusta e di trovarsi in una selva oscura, allegoria del peccato. Avventurandosi in questa selva incontra tre fiere: una lonza, un leone e una lupa, simbolo rispettivamente di lussuria, superba e cupidigia. A prestargli aiuto in questa situazione di sconforto è l’anima di Virgilio, che lo invita a seguirlo, descrivendogli il percorso che faranno. In un primo momento andranno nel regno all’Inferno:Il loro percorso continuerà in Purgatorio: Per terminare in Paradiso. Qui però Virgilio non può accompagnarlo, e lo lascerà nelle mani di un’anima più pura: Beatrice.Il canto introduttivo termina con Dante che decide di seguire Virgilio, con la celebre frase:
L’inferno
A questo punto comincia il viaggio di Dante all’inferno. La porta dell’inferno racchiude una scritta molto nota:L'Inferno è concepito da Dante come un profondo abisso. Questa buca è stata prodotta da Lucifero, quando fu scagliato sulla terra. Infatti nel momento in quei Lucifero cominciò a precipitare la terra cominciò a ritirarsi. La voragine infernale è suddivisa in nove anelli: più si scende, più i cerchi sono piccoli e i peccati gravi, i dannati infatti si avvicinano a Lucifero. Nell'Antinferno stanno gli ignavi, esclusi dal giudizio.In questo regno Dante incontrerà numerosi personaggi famosi, da Ulisse a Cleopatra, da Elena di Troia a Paolo e Francesca, e parlerà con loro. I dannati sono puniti attraverso quella che si chiama legge del contrappasso. Il contrappasso può avvenire in due modi:
- Contrasto: la pena è l'opposto del peccato commesso.
- Analogia: la pena è l'equivalente del peccato commesso.
Il Purgatorio
Al contrario dell’inferno il Purgatorio è una montagna, formata dalla terra che lasciò la voragine infernale dopo la caduta di Lucifero.Questo regno è diviso in sette cornici, dove le anime scontano la loro pena, con lo scopo però di purificarsi e poi di accedere al Paradiso. Al contrario dell'Inferno, in basso stanno coloro con i peccati più gravi, mentre salendo di cornice, vicino al Paradiso terrestre, si trovano coloro con i peccati più lievi. Le anime scontano qui una pena pari ai peccati commessi durante la vita.Alla fine del suo percorso in purgatorio Virgilio abbandona Dante, consegnandolo ad un’altra guida, più pura: Beatrice.
Il Paradiso
Infine, Dante, accompagnato da Beatrice, arriva in Paradiso. Il Paradiso circonda la terra ed è composto da nove cieli concentrici, al cui centro sta la Terra; in ognuno di questi cieli, dove risiede un pianeta diverso, stanno i beati.