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Lo stato sociale, con i suoi modelli di welfare e le politiche di intervento, affronta la sfida di bilanciare protezione sociale e sostenibilità economica. Dalla divisione del lavoro alla rivoluzione industriale, fino alla crisi del consenso e la richiesta di crescita qualitativa, il welfare state si adatta alle dinamiche economiche e sociali.
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IL PRINCIPIO DEL LAISSEZ-FAIRE E LA MANO INVISIBILE DEL MERCATO DETERMINANO LA CONFIGURAZIONE DELLA SOCIETÀ
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE HA PRODOTTO DELLE MODIFICHE NELLE DINAMICHE ECONOMICHE CHE HANNO RICADUTE SUL REALIZZARSI DELLA SOCIETÀ
DURKHEIM PARLA DI “DIVISIONE SOCIALE DEL LAVORO”, OSSIA UN’ORGANIZZAZIONE CHE DIVENTA SEMPRE PIÙ “SEGMENTATA”
IL MERCATO È REGOLATO DALLO STATO ATTRAVERSO L'UTILIZZO DELLA STRATEGIA DI PROTEZIONISMO ECONOMICO
MAGGIORE INTERVENTISMO NEI CONFRONTI DELLA SFERA SOCIALE
UNA “GARA” TRA LE NAZIONI PER ACCAPARRARSI I MERCATI “LONTANI”
UNA SOCIETÀ IN CUI LO STATO INTERVIENE SOLO IN ALCUNI CAMPI CON PRESTAZIONI CHE RIGUARDANO SOLO UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE
UNA SOCIETÀ IN CUI LO STATO SI FA CARICO DI UN LIVELLO MODESTO MA ADEGUATO DI SODDISFAZIONE DI BISOGNI PRIMARI DELLA POPOLAZIONE
UN MODELLO CHE RIGUARDA I PAESI SCANDINAVI IN CUI LO STATO INTERVIENE PER QUALSIASI TIPO DI BISOGNO CON PRESTAZIONI IN DENARO CHE HANNO UNA DURATA LUNGA NEL TEMPO
LA SALUTE PUBBLICA È UNO DEI SETTORI DI INTERVENTO DELLO STATO
ISTRUZIONE ELEMENTARE (COMUNQUE LEGATO ALL'OBBLIGO, IN ALCUNI CASI ANCHE A LIVELLO UNIVERSALISTICO O TOTALE)
REGOLE PER IL LAVORO E CONTROLLO E GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI
I MECCANISMI DI WALFARE IMPONGONO UN AUMENTO DI INTERVENTO DELLO STATO QUANDO DIMINUISCONO LE RISORSE
SI RICONOSCONO DI MENO IN QUESTE DINAMICHE E SI RICHIEDE UNA CRESCITA QUALITATIVA
TRE APPROCCI: NEOLIBERISTA, NEOSOCIALDEMOCRATICO E WELFARE PLURALE