Logo
Logo
AccediRegistrati
Logo

Strumenti

Mappe Concettuali AIMappe Mentali AIRiassunti AIFlashcards AIQuiz AI

Risorse utili

BlogTemplate

Info

PrezziFAQTeam & Careers

info@algoreducation.com

Corso Castelfidardo 30A, Torino (TO), Italy

Algor Lab S.r.l. - Startup Innovativa - P.IVA IT12537010014

Privacy policyCookie policyTermini e condizioni

Mappa concettuale e riassunto Giovanni Giolitti

L'età giolittiana segna un periodo di trasformazioni sociali ed economiche in Italia. Giovanni Giolitti, figura centrale di questo tempo, cercò di conciliare gli interessi di borghesia e proletariato, affrontando le sfide della crescita economica, delle rivolte sociali e delle politiche coloniali. Il suo approccio politico incluse riforme lavorative, nazionalizzazioni e la gestione di conflitti interni, culminando nell'ultimo governo durante il biennio rosso e la questione di Fiume.

Mostra di più
Apri mappa nell'editor

1

6

Apri mappa nell'editor

Vuoi creare mappe dal tuo materiale?

Inserisci il tuo materiale in pochi secondi avrai la tua Algor Card con mappe, riassunti, flashcard e quiz.

Prova Algor

Impara con le flashcards di Algor Education

Clicca sulla singola scheda per saperne di più sull'argomento

1

Il ______, Giovanni Giolitti assunse l'incarico di Primo Ministro in Italia, ma dovette lasciare la posizione dopo circa ______.

Clicca per vedere la risposta

15 maggio 1892 un anno e mezzo

2

Dopo le dimissioni di Giolitti, gli elettori italiani decisero di affidarsi nuovamente a ______, nonostante le precedenti sconfitte in ______.

Clicca per vedere la risposta

Crispi Eritrea

3

Ritorno al governo di Giolitti

Clicca per vedere la risposta

3 novembre 1903, Giolitti al potere rappresentando il partito di Sinistra.

4

Legislazione sociale giolittiana

Clicca per vedere la risposta

Norme a tutela di lavoratori, donne, anziani, disabili e bambini.

5

Rapporto con i socialisti

Clicca per vedere la risposta

Giolitti vicino ai socialisti riformisti, contrasto con estrema sinistra.

6

Rivolte sociali nell'età giolittiana

Clicca per vedere la risposta

Scioperi agricoli e industriali al Nord e Sud, crescita economica non uniforme.

7

Nel ______ si formò il terzo esecutivo guidato da ______.

Clicca per vedere la risposta

1906 Giolitti

8

Il governo di ______ non ostacolò l'emigrazione delle famiglie dal ______ verso contesti più avanzati.

Clicca per vedere la risposta

Giolitti Mezzogiorno d’Italia

9

Durante il terzo mandato di ______, fu avviata la nazionalizzazione delle ______ e delle ______.

Clicca per vedere la risposta

Giolitti Ferrovie assicurazioni

10

Con l'introduzione di limiti di ______ ore e ______ anni, furono regolamentati il lavoro femminile e infantile.

Clicca per vedere la risposta

12 12

11

Nazionalizzazione assicurazioni vita

Clicca per vedere la risposta

Programma Giolitti prevedeva statalizzazione assicurazioni sulla vita.

12

Suffragio universale maschile

Clicca per vedere la risposta

Giolitti introdusse voto per tutti gli uomini per ampliare consenso.

13

Guerra di Libia

Clicca per vedere la risposta

Giolitti avviò guerra coloniale in Libia, criticata come inutile 'scatolone di sabbia'.

14

Patto Gentiloni

Clicca per vedere la risposta

Accordo tra Giolitti e cattolici per sostenere governo contro socialisti.

15

Nel ______, Antonio Salandra firmò il Patto di Londra, che prevedeva l'ingresso dell'Italia nella ______ mondiale.

Clicca per vedere la risposta

1915 guerra

16

Durante il ______, noto come biennio rosso, Giolitti fu richiamato per gestire la situazione di ______, che divenne una città libera con il trattato di Rapallo.

Clicca per vedere la risposta

1920 Fiume

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

Contenuti Simili

Storia

Galileo Galilei

Vedi documento

Storia

Napoleone

Vedi documento

Storia

Galileo Galilei

Vedi documento

Storia

Victorian Age

Vedi documento

Introduzione all'età giolittiana

Il 15 maggio 1892 Giovanni Giolitti venne nominato Primo Ministro, dopo la caduta di Crispi. Perse sin da subito i consensi che lo avevano aiutato a salire al governo e fu costretto a dimettersi dopo un anno e mezzo. Egli non era stato in grado di gestire la crisi economica che faceva da protagonista in quegli anni e le conseguenti rivolte dei cittadini nelle piazze italiane. Di fronte a queste sue debolezze gli elettori si affidano nuovamente al governo di Crispi. Egli, però,si dimise dopo una serie di sconfitte subite nel corso  della sua politica colonialista in Eritrea. Negli anni successivi si succedettero più governi durante i quali Giolitti svolse l’incarico di ministro dell’Interni e solo durante il il governo Zanardelli riuscì a ottenere nuovamente l’appoggio degli elettori.
giovanni-giolitti

I governi Giolitti I e Giolitti II

Il Governo Il 3 novembre 1903 Giolitti ritornò al governo, ma questa volta rappresentava il partito di Sinistra, affermando la sua separazione definitiva da Crispi. Con questo cambiamento egli riuscì a seguire i suoi ideali politici con i quali cercava di conciliare gli interessi della borghesia e del proletariato, pubblicò norme a tutela dei lavoratori, in particolare donne, anziani, disabili e bambini e fece in modo che gli scioperi venissero tollerati maggiormente.Giolitti era molto vicino al partito socialista più di altri e cercava anche di ottenere il consenso sia dalla classe operaia aristocratica che godeva di un salario sufficiente a garantire loro il diritto di votare, sia della borghesia italiana, alla quale chiedeva invece di rinunciare ad alcuni dei suoi privilegi di classe.D’altra parte Giolitti in cercò in tutti i modi di reprimere le idee rivoluzionarie dei socialisti di estrema sinistra e tentò invece di coinvolgere il più possibile Turati e i socialisti riformisti, anche se Turati in un primo momento si limitò a sostenerlo dall’esterno. A rimanere sempre esclusi dalla politica giolittiana furono i lavoratori meno qualificati, in particolare dell’Italia meridionale. Le rivolte sociali In realtà il periodo dal 1901 al 1904 fu caratterizzato da una serie di scioperi sia da parte del settore agricolo sia industriale, sia al Nord sia al Sud. Il motivo principale di tali insurrezioni fu  che la crescita economica avvenuta durante l’età giolittiana non aveva però coinvolto tutta la società, in particolare quella meridionale. In quelle zone, infatti, la figura di Giolitti era molto criticata ed era ritenuto il ministro della malavita, come afferma lo scrittore Gaetano Salvemini. Dal suo canto Giolitti usò la tattica dell’ignorare tali scioperi, in modo che essi si esaurissero da soli. 

Il Giolitti III

Nel 1906 nacque il terzo governo di Giolitti. Nel frattempo nel Mezzogiorno d’Italia erano sempre più frequenti le migrazioni di intere famiglie che in questo modo riuscirono ad abbandonare un contesto sociale arretrato per entrare in contatto con realtà più moderne. Il governo giolittiano non si oppose a questo flusso di persone, in quanto in questo modo riusciva a tenere sotto controllo scioperi e sommosse da parte delle classi più povere. Durante gli anni del suo terzo governo Giolitti avviò la conversione della rendita nazionale, la quale andò a buon termine perché non vi furono molte richieste di rimborso. Per prima cosa fu lo stesso Stato a guadagnarci in quanto non era più tenuto a pagare i suoi debiti. Venne completata la nazionalizzazione delle Ferrovie e avviata quella delle assicurazioni, che portò a pesanti speculazioni da parte di chi deteneva le azioni. Lo sviluppo economico coinvolse anche il settore agricolo che produsse ed esportò più vino e prodotti ortofrutticoli grazie ai rapporti più stretti con la Francia, mentre in pianura padana crebbero le raffinerie in seguito al diffondersi delle coltivazioni di barbabietola da zucchero. Furono imposti limiti di orario (12 ore) e di età (12 anni) sul lavoro femminile e infantile.

Il Giolitti IV

Il programma Il programma del quarto governo Giolitti prevedeva la nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita e l’introduzione del suffragio universale maschile. Nel 1911 Giolitti diede inizio alla guerra di Libia, ma ciò ebbe come conseguenza l’allontanamento dal governo del Partito Socialista.  La guerra di Libia In quegli anni il governo di Giolitti si avvicinò sempre più alla destra conservatrice anche con la celebrazione della nascita del partito nazionale che voleva a tutti i costi l’ingresso dell’Italia nella lotta coloniale tra i Paesi europei. La guerra di Libia fu ampiamente criticata in quanto molti ritenevano che il territorio conquistato non fosse altro  che un grande ‘’scatolone di sabbia’’. Giolitti si accorse di aver perso consensi e cercò in tutti i modi di ottenere quanti più voti possibili istituendo il suffragio universale maschile e con il patto Gentiloni con i cattolici contro i socialisti. Nonostante ciò gli scontri tra destra e sinistra erano sempre più accentuati e ciò spinse Giolitti alle dimissioni e scelse come suo successore il conservatore Antonio Salandra.

Il Giolitti V

Antonio Salandra in poco tempo riuscì a distaccarsi politicamente da Giolitti e firmò nel 1915 il famoso Patto di Londra, che prevedeva l’intervento in guerra da parte dell’Italia. Nel contempo Giolitti divenne rappresentante della maggioranza neutralista della Camera, finché Salandra, sotto comando del Re, fece uscire l’Italia dalla neutralità ed entrò in guerra. Nel 1920 iniziò l’ultimo governo di Giolitti, durante il biennio rosso, che venne richiamato per poter risolvere la questione di Fiume. Con il trattato di Rapallo riuscì a far scappare dalla città Gabriele D’Annunzio e rendere Fiume una città libera. Nel 1921 si alleò con i nazionalisti e con  i fascisti, con la speranza di portare il fascismo verso un’idea politica più moderata. Al contrario con la sua alleanza aveva dato ancora più credibilità al movimento fascista. Solo in seguito Giolitti divenne un convinto antifascista opponendosi più volte ai provvedimenti di Mussolini fino alla sua morte nel 1928.