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Il Sacco di Roma del 410 d.C. fu un evento catastrofico che segnò la fine dell'Impero Romano d'Occidente. La rottura del Limes e l'invasione dei Visigoti furono tra le cause principali, portando alla disgregazione dell'Impero e alla nascita di regni barbarici. Mentre l'Occidente crollava, l'Impero Romano d'Oriente resisteva, sopravvivendo per altri mille anni fino alla sua caduta nel 1453 d.C.
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L'EGITTO, IN PARTICOLARE, FORNÌ RISORSE ECONOMICHE CHE PERMISERO DI MOBILITARE ESERCITI PIÙ FORTI.
LE FRONTIERE DELL'ORIENTE ERANO MENO ESTESE RISPETTO A QUELLE DELL'OCCIDENTE, CON LA CATENA MONTUOSA DEI BALCANI CHE OFFRIVA UNA PROTEZIONE NATURALE.
GLI IMPERATORI DI COSTANTINOPOLI RIUSCIRONO A DISSUADERE LE POPOLAZIONI GERMANICHE DALL'INVADERE L'ORIENTE.
LA CRISI ECONOMICA EBBE UN IMPATTO MAGGIORE SULL'OCCIDENTE, RENDENDOLO PIÙ VULNERABILE AGLI ATTACCHI DEI GERMANI.
L'OCCIDENTE FU ABBANDONATO DI FATTO DALLA CORTE DI COSTANTINOPOLI, ESPOSTO ALLA PRESSIONE DEI POPOLI GERMANICI.
L'IMPERO D'OCCIDENTE ANDÒ INCONTRO A UNA RAPIDA FINE, MENTRE L'ORIENTE RIUSCÌ A SOPRAVVIVERE PER ALTRI MILLE ANNI.
LA MORTE DI TEODOSIO SEGNÒ LA FINE DELL'UNITÀ DELL'IMPERO ROMANO, DIVISO IN DUE PARTI.
LA ROTTURA DEL LIMES, CHE SEGNÒ LA FINE DELL'IMPERO D'OCCIDENTE, EBBE INIZIO NEI DECENNI SUCCESSIVI ALLA MORTE DI TEODOSIO.
IL SACCO DI ROMA, AVVENUTO NEL 410 D.C., FU CAUSATO DALL'INVASIONE DEI GERMANI.
L'INVASIONE DEI GERMANI SEGNÒ LA FINE DELL'IMPERO D'OCCIDENTE, CHE NON RIUSCÌ A RESISTERE ALL'ATTACCO.