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Giovanni Pascoli, importante poeta italiano del XIX secolo, ha vissuto una vita ricca di eventi che hanno ispirato la sua opera. Dalla formazione classica alla tragedia familiare, dall'impegno socialista all'insegnamento, ogni esperienza ha lasciato un segno nella sua poesia, riflettendo temi di morte, solitudine e giustizia sociale.
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GIOVANNI PASCOLI NACQUE DA UNA FAMIGLIA DELLA PICCOLA BORGHESIA RURALE, DI CONDIZIONE ABBASTANZA AGIATA
LA VITA SOSTANZIALMENTE SERENA DI QUESTO NUCLEO FAMILIARE VENNE PERÒ SCONVOLTA DALLA MORTE DEL PADRE, UCCISO A FUCILATE
GIOVANNI FREQUENTÒ IL COLLEGIO DEGLI SCOLOPI AD URBINO, DOVE RICEVETTE UNA RIGOROSA FORMAZIONE CLASSICA
NEL 1873, DURANTE GLI ANNI UNIVERSITARI A BOLOGNA, PASCOLI SUBÌ IL FASCINO DELL'IDEOLOGIA SOCIALISTA
PASCOLI PARTECIPÒ A UNA MANIFESTAZIONE SOCIALISTA, PER LA QUALE VENNE ARRESTATO
DOPO LA LAUREA, PASCOLI INIZIÒ LA CARRIERA DI INSEGNANTE LICEALE A MATERA
PASCOLI VENNE TRASFERITO A MASSA, DOVE VISSE CON LE SORELLE IDA E MARIA, E SUCCESSIVAMENTE A LIVORNO
PASCOLI VISSE CON LE SORELLE IDA E MARIA, DOPO LA MORTE DEI GENITORI E DEI FRATELLI
PASCOLI EBBE UNA FITTA RETE DI AMICIZIE, TRA CUI QUELLA CON IL POETA GABRIELE D'ANNUNZIO
PASCOLI SCRISSE I CANTI DI CASTELVECCHIO, UNA RACCOLTA DI POESIE CHE ESPRIMEVA LA SUA NOSTALGIA PER LA VITA DI CAMPAGNA
PASCOLI SCRISSE ANCHE ALTRE POESIE, TRA CUI MYRICAE, CHE ESPRIMEVANO LA SUA VISIONE DELLA VITA