Il quadro storico-culturale
Pre-impressionismo
Negli anni tra 1859 e il 1874, a cavallo tra le correnti culturali del Romanticismo e del Realismo, erano state abbandonate le idee e la cultura legata alla tradizione ma al contrario era stata riscoperta la pittura di paesaggi, la scomparsa del disegno aveva aperto le porte all’ esaltazione dei colori e della soggettività dell’artista. Già i pittori inglesi di quegli anni e nella seconda metà dell’Ottocento avevano cominciato a sperimentare la pittura che mirava a rappresentare la semplicità, l’istantaneità, la luce e dipingere all’aperto.
Il Salon des Refusés
In Francia, in quegli anni la scena culturale-artistica vedeva come protagonista il Salon, una mostra che si teneva ogni due anni al Louvre, attraverso la quale gli artisti si facevano conoscere al pubblico e al panorama artistico. A questa stessa mostra molti dipinti vennero rifiutati perché andavano in opposizione rispetto alla tradizione e ai canoni di bellezza dell’epoca. Napoleone III però, era in disaccordo con la politica decisionale adottata dal Salon, lui credeva che dovessero essere i visitatori a decidere cosa elogiare e cosa no. Nel 1863, così, organizzò un’esposizione chiamata Salon des Refusés dove vi parteciparono molti artisti. Il gruppo degli impressionisti si formò nel 1860, ma la loro vera e propria apparizione sulla scena pubblica avvenne proprio al Salon des Refusés.
Il gruppo di Batignolles
Dal 1866 in poi, gruppi di artisti, critici e scrittori si incontravano al caffè Guerbois nella Grande-Rue-des-Batignolles, da cui il gruppo trasse il nome. Qui si scambiavano opinioni pur mantenendo la loro personalità artistica. La giuria del Salon continuava ad essere molto rigida con il gruppo di Batignolles, così Manet partecipò all’esposizione universale e il resto del gruppo decise di affittare una sala per organizzare una propria mostra nel 1874. Dopo la mostra Monet, Degas e Renoir furono i tre artisti che furono notati dalla critica. Nonostante molte reazioni contrastanti, gli impressionisti riuscirono a vendere molte delle loro opere e l’aiuto finanziario degli acquirenti collezionisti fu molto utile per organizzare mostre.Nel 1880 nacquero tra i componenti del gruppo delle differenze a livello stilistico ma nonostante ciò fu un periodo importante che vide l’affermazione degli impressionisti nel panorama pittorico francese.
Oltre confine e gli ultimi anni
L’impressionismo, nel 1886 sbarcò oltre confine, il movimento fu conosciuto anche negli Stati Uniti, conquistò il mercato e i collezionisti americani.Il 1889 fu l’anno in cui gli impressionisti furono impegnati nell’Esposizione Universale di Parigi. Negli anni immediatamente successivi fino al 1920, dall’ispirazione impressionista si svilupparono nuovi movimenti culturali tra cui neo-impressionismo, simbolismo, sintetismo, fauvismo e cubismo (movimenti del post-impressionismo.
Le origini del termine
Il movimento ebbe diversi appellativi, vennero chiamati i realisti poi i naturalisti, i critici li consideravano con il nome di “pittori della scuola di Batignolles”. Loro stessi si definirono la “Società dei pittori, scultori, incisori, ecc”, mentre nella mostra del 1879 si presentarono con il nome “Indépendants”. Il termine impressionismo venne usato per la prima volta da un critico che usò questa affermazione a proposito di un quadro di Monet “Impression, Soleil Levant”. Il critico definì l’opera in modo dispregiativo come un’impressione poichè dava un senso di incompiutezza dell’opera.