La trama
Primo atto
La locandiera Mirandolina, insieme a Fabrizio gestisce a Firenze, la locanda lasciatagli in eredità dal padre defunto. Mirandolina è una giovane e bella ragazza spesso corteggiata dai clienti della locanda e in particolare da un aristocratico che ha ceduto il suo titolo nobiliare, il Marchese di Forlipopoli e da un mercante che arricchendosi decise di comprare il titolo nobiliare, il Conte di Albafiorita. I due corteggiano la protagonista quasi sfidandosi, entrambi spinti da una convinzione. Il Marchese crede che per conquistare la locandiera sia essenziale solo il suo onore mentre al contrario il Conte pensa di conquistarla nello stesso modo in cui ha ottenuto il titolo nobiliare, con il denaro e regali costosi. Mirandolina però, non si lascia ingannare né dalla nobiltà di spada né nella nobiltà di toga dei due contendenti.Quando in locanda arrivò il Cavaliere di Ripafratta, ci fu una svolta. Quest’ultimo si rivolgeva a Mirandolina con modi sgarbati e presuntuosi, lamentandosi del servizio offerto alla locanda e dando ordini. La giovane sentendosi trattata da schiava escogitò un piano per ridicolizzare il Cavaliere: farlo innamorare di lei.
Secondo atto
Per portare a termine il suo piano, Mirandolina riserva al Cavaliere tanta gentilezza, particolari riguardi, si comporta come vorrebbe il Cavaliere e comincia anche lei ad avere degli atteggiamenti misogini e a condividere lo stesso pensiero del Cavaliere sul matrimonio, cercando di compiacerlo. Il Cavaliere pian piano comincia a mostrare i primi segnali di cedimento e egli accorgendosene decide di lasciare la locanda. Di tutta risposta Mirandolina per evitare che il suo piano vada in fumo e che il Cavaliere lasci la locanda, finge di svenire nel momento in cui egli sta per andare via.
Terzo atto
Il Cavaliere cade nella trappola della locandiera e non lascia la locanda anzi le regala una boccetta in oro che lei decide di buttare via. Ella raggiunto il suo obiettivo comincia a comportarsi in modo ostile verso il Cavaliere, il quale accusato dagli altri due pretendenti di essersi innamorato di Mirandolina, dà inizio ad una discussione molto violenta.L’innamoramento del Cavaliere, reso ormai pubblico, corona la vendetta della locandiera. Rendendosi conto della situazione tesa che ha creato tra il Marchese, il Conte ed il Cavaliere, Mirandolina decide quindi di risolvere tutto sposando, sotto consiglio del padre ormai defunto, il suo collega Fabrizio seppur non amandolo. Ella vede nel matrimonio la via d’uscita dalla quella scomoda soluzione.L’opera si conclude con la scena in cui Mirandolina con la boccetta d’oro regalatagli dal Cavaliere, esorta il pubblico maschile a non lasciarsi ingannare.
Il significato dell’opera
Il principale insegnamento che Goldoni vuole far trasparire dall’opera è collegato all’ars amandi cioè il concetto che l’uomo deve stare attento alle malizie e inganni che le donne escogitano con furbizia ed ingegno.Si sofferma anche sull’analisi dei personaggi evidenziando la tendenza del Cavaliere a ritrovarsi sempre in situazioni che lo portano a soffrire, la furbizia, l’indipendenza, la malizia e l’intelligenza di Mirandolina che la portano al successo.
Il matrimonio finale con Fabrizio è inserito solo per far sì che l’opera abbia un lieto fine rispettando le convenzioni.