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Gli aggettivi qualificativi nella lingua italiana si classificano in primitivi, derivati e composti, e variano in base a formazione e origine. Modificano nomi, esprimendo qualità e intensità attraverso gradi positivo, comparativo e superlativo, e possono assumere forme alterate o irregolari.
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Gli aggettivi primitivi sono formati da una radice e una desinenza e non derivano da altre parole
Origine degli aggettivi derivati
Gli aggettivi derivati si originano da altre parti del discorso attraverso l'uso di prefissi e suffissi
Esempi di aggettivi derivati
Alcuni esempi di aggettivi derivati sono "leggibile", "disabile" e "dolciastro"
Gli aggettivi alterati sono formati aggiungendo suffissi alterativi all'aggettivo base, modificandone il significato in senso diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo o dispregiativo
Gli aggettivi composti sono formati dall'unione di due elementi lessicali, come due aggettivi, un aggettivo e un nome, o un avverbio e un aggettivo
La formazione del femminile e del plurale degli aggettivi composti segue regole specifiche, solitamente modificando la desinenza del secondo elemento
Il grado positivo indica la presenza di una qualità senza confronto
Tipi di comparativo
Il grado comparativo può essere di maggioranza, minoranza o uguaglianza
Formazione del comparativo
Il comparativo si forma aggiungendo "più" o "meno" all'aggettivo base
Tipi di superlativo
Il grado superlativo può essere relativo o assoluto
Formazione del superlativo
Il superlativo si forma aggiungendo il suffisso "-issimo" o utilizzando prefissi o avverbi