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L'attenzione come funzione cognitiva fondamentale

L'attenzione è una funzione cognitiva che ci consente di selezionare informazioni in un ambiente stimolante. Si divide in attenzione selettiva, utile per focalizzarsi su un singolo compito, e attenzione divisa, necessaria per gestire più attività. Il fenomeno del cocktail party illustra la nostra capacità di filtrare stimoli uditivi, mentre le teorie sull'elaborazione dell'informazione spiegano come gestiamo gli stimoli non attenzionati.

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1

L'______ è vitale per gestire le informazioni in un mondo pieno di stimoli.

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attenzione

2

Questo processo ci aiuta a selezionare elementi ______ o ______ rilevanti.

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esterni interni

3

Definizione attenzione selettiva

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Capacità di concentrarsi su un singolo stimolo o attività, ignorando distrazioni.

4

Importanza attenzione selettiva

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Essenziale per l'elaborazione approfondita di informazioni specifiche.

5

Caratteristiche attenzione divisa

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Possibilità di gestire più fonti di informazione o compiti simultaneamente, con possibile calo di efficienza.

6

Il fenomeno del ______ party è stato descritto per la prima volta da ______ Cherry nel ______.

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cocktail Colin 1953

7

Tecnica dello shadowing

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Metodo sperimentale per studiare l'attenzione selettiva; soggetti ripetono un messaggio udito ignorando altri stimoli.

8

Teoria del filtro precoce

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Modello di attenzione: selezione informazioni per elaborazione consapevole basata su caratteristiche fisiche come tono/volume.

9

Teoria del filtro attenuato

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Modello di attenzione: informazioni non focalizzate elaborate a livello basso, ma elementi rilevanti (es. proprio nome) vengono riconosciuti.

10

Il ciclo dinamico tra la percezione degli stimoli visivi e l'azione è stato enfatizzato nel modello di - di ______ ______.

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percezione azione James J. Gibson

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Paradigma della ricerca visiva

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Metodo per studiare l'attenzione selettiva e la discriminazione visiva degli oggetti.

12

Codifica parallela delle caratteristiche

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Fase iniziale dell'identificazione di un oggetto dove le caratteristiche visive sono elaborate simultaneamente.

13

Congiunzioni illusorie

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Errori di percezione dove le caratteristiche di oggetti distinti sono combinate erroneamente a causa di un'integrazione visiva difettosa.

14

Compiti che necessitano di ______ simili possono ______ tra loro a causa della competizione per le risorse attentive limitate.

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risorse interferire

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La natura e le funzioni dell'attenzione

L'attenzione è una funzione cognitiva fondamentale che ci permette di selezionare e processare in modo consapevole informazioni specifiche da un ambiente ricco di stimoli. Questo processo cognitivo è essenziale per la nostra capacità di funzionare in un mondo complesso, poiché ci consente di concentrarci su determinati elementi, sia essi esterni, come suoni e immagini, sia interni, come pensieri o ricordi. L'attenzione è quindi un meccanismo di selezione che ci aiuta a filtrare le informazioni irrilevanti e a focalizzarci su quelle rilevanti, facilitando così il controllo e l'integrazione delle informazioni necessarie per rispondere in modo efficace e tempestivo agli stimoli ambientali.
Aula scolastica luminosa con studenti concentrati ai banchi, uno con pallina antistress, insegnante sfocato al lavagna, orologio analogico visibile.

Tipologie di attenzione: selettiva e divisa

L'attenzione può essere classificata in due categorie principali: selettiva e divisa. L'attenzione selettiva è la capacità di concentrarsi su un unico stimolo o attività, escludendo gli altri stimoli distrattivi. Questo tipo di attenzione è cruciale quando è necessario elaborare in profondità un'informazione specifica. D'altra parte, l'attenzione divisa, o multitasking, si riferisce alla capacità di prestare attenzione a più fonti di informazione o compiti contemporaneamente. Questa forma di attenzione è particolarmente utile in situazioni che richiedono la gestione simultanea di diverse attività, anche se può comportare una riduzione dell'efficienza nell'elaborazione delle informazioni.

Il fenomeno del cocktail party e l'attenzione selettiva uditiva

Il fenomeno del cocktail party è un esempio classico di attenzione selettiva uditiva. Descritto per la prima volta da Colin Cherry nel 1953, questo fenomeno dimostra la nostra abilità di concentrarci su una singola conversazione in mezzo a un ambiente rumoroso, come una festa o un evento sociale. Siamo in grado di filtrare le altre voci e rumori di fondo, focalizzandoci sulle frequenze vocali della conversazione di interesse. Questa capacità di selezionare attivamente un canale uditivo tra molti è un esempio della nostra abilità di segregare gli stimoli sonori e di concentrare l'attenzione su quelli ritenuti più importanti.

Teorie sull'elaborazione dell'informazione non attenzionata

Anche se l'attenzione selettiva ci permette di concentrarci su specifiche informazioni, ciò non significa che le informazioni non attenzionate vengano completamente trascurate. Studi come quelli che utilizzano la tecnica dello shadowing hanno mostrato che le persone sono in grado di percepire cambiamenti di genere o di accento nei messaggi ai quali non stanno prestando attenzione diretta. Queste osservazioni hanno portato allo sviluppo di teorie come quella del filtro precoce, che propone che le informazioni vengano selezionate per l'elaborazione consapevole in base a caratteristiche fisiche come il tono o il volume. Allo stesso tempo, la teoria del filtro attenuato suggerisce che le informazioni non focalizzate subiscono comunque un certo grado di elaborazione, soprattutto se contengono elementi di rilevanza personale, come il proprio nome.

L'orientamento dell'attenzione visiva spaziale

L'attenzione visiva spaziale si riferisce alla capacità di dirigere la nostra attenzione verso specifiche regioni dello spazio visivo. Questo processo può essere guidato sia da fattori endogeni, come le nostre intenzioni e obiettivi, sia da fattori esogeni, come la comparsa di stimoli salienti o inaspettati. Il modello di percezione-azione di James J. Gibson enfatizza l'importanza di questo ciclo dinamico tra percezione degli stimoli visivi e azione, che ci consente di costruire una rappresentazione accurata dell'ambiente circostante. Il paradigma sperimentale sviluppato da Michael Posner ha permesso di studiare empiricamente come l'attenzione visiva viene orientata e come questo influisce sui tempi di reazione agli stimoli visivi.

Il paradigma della ricerca visiva e l'integrazione delle caratteristiche

Il paradigma della ricerca visiva è uno strumento utilizzato per studiare come l'attenzione selettiva opera nella discriminazione visiva degli oggetti. Anne Treisman, con la sua teoria dell'integrazione delle caratteristiche, ha proposto che l'identificazione di un oggetto avvenga attraverso una fase iniziale di codifica parallela delle caratteristiche visive, seguita da un secondo stadio in cui l'attenzione è necessaria per integrare queste caratteristiche in un oggetto coerente. Questo processo può talvolta portare a errori, come le congiunzioni illusorie, quando le caratteristiche di diversi oggetti vengono combinate erroneamente, evidenziando così l'importanza dell'attenzione nel processo di integrazione visiva.

La gestione dell'attenzione distribuita e divisa

La gestione efficace dell'attenzione distribuita è essenziale in situazioni di multitasking, dove è richiesta la simultanea esecuzione di più compiti. La capacità di dividere l'attenzione tra compiti diversi dipende dalla compatibilità dei compiti stessi e dalle risorse cognitive disponibili. Compiti che richiedono risorse simili o che sono particolarmente esigenti possono interferire l'uno con l'altro, poiché competono per le limitate risorse attentive. La ricerca in questo campo si concentra sul comprendere i meccanismi sottostanti l'attenzione distribuita e sullo sviluppo di strategie per migliorare l'efficienza nel multitasking.