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L'evoluzione dei modelli atomici ha segnato la fisica: dal solido indivisibile di Dalton, al 'panettone' di Thomson, al nucleo di Rutherford, fino agli orbitali di Schrödinger. Le onde elettromagnetiche, essenziali in molteplici tecnologie, sono fluttuazioni dei campi elettrici e magnetici che si propagano nello spazio, descritte dalla teoria di Maxwell.
Il modello atomico di Dalton, proposto all'inizio del XIX secolo, concepiva l'atomo come una sfera solida, indivisibile e indistruttibile
Secondo il modello atomico di Dalton, l'atomo rappresentava l'unità base della materia
Il modello atomico di Dalton è stato proposto grazie ai contributi di numerosi scienziati
Il modello atomico di Thomson suggeriva che l'atomo fosse composto da elettroni immersi in una sfera di carica positiva
Secondo il modello atomico di Thomson, l'atomo assomigliava a un "panettone" con le "uvette" rappresentate dagli elettroni
Il modello atomico di Thomson è stato proposto grazie ai contributi di numerosi scienziati
Nel 1913, Niels Bohr migliorò il modello atomico di Rutherford introducendo l'idea che gli elettroni orbitano il nucleo in orbite stabili e quantizzate
Secondo il modello atomico di Bohr, gli elettroni orbitano il nucleo in orbite stabili e quantizzate senza irradiare energia
Lo sviluppo del modello quantomeccanico di Schrödinger negli anni '20 ha introdotto la descrizione degli elettroni come funzioni d'onda che definiscono le probabilità di trovare un elettrone in una determinata regione attorno al nucleo