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Le dimore aristocratiche e le insulae rappresentano la dicotomia della vita abitativa nell'antica Roma. Mentre le domus erano simbolo di potere e ricchezza, con atrii e peristili decorati, le insulae erano edifici popolari, spesso precari e sovraffollati. Questa divisione rifletteva la stratificazione sociale di una città dove l'élite viveva nell'opulenza e la maggioranza in condizioni modeste.
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Le domus erano residenze private dell'aristocrazia romana, caratterizzate da lussuosi interni e avanzate tecnologie
L'atrio era il luogo di ricevimento, mentre il peristilio era il cuore della vita domestica, collegando le stanze private, il triclinio e le sale di ricevimento
Le domus erano riccamente decorate con affreschi, mosaici e marmi, e dotate di sistemi di riscaldamento, latrine e bagni privati
Le insulae erano grandi edifici multifamiliari che ospitavano la classe lavoratrice di Roma, caratterizzati da spazi angusti e materiali di costruzione di qualità inferiore
Le condizioni di vita nelle insulae erano spesso precarie, con scarsa illuminazione e rischi di crolli e incendi a causa della mancanza di manutenzione
Nonostante le leggi per la sicurezza edilizia promulgate dagli imperatori, queste venivano spesso ignorate a favore del profitto, mettendo a rischio gli inquilini delle insulae
La Suburra era un quartiere densamente popolato e noto per essere uno dei più malfamati di Roma, abitato da una variegata popolazione di artigiani, commercianti e persone di umili origini
La vita quotidiana nella Suburra era caratterizzata da una vivace attività commerciale e da una certa effervescenza sociale
Nel tentativo di accattivarsi il favore delle classi popolari, Giulio Cesare scelse di vivere nella Suburra durante i primi anni della sua carriera politica
A causa dell'assenza di illuminazione pubblica, le strade di Roma antica erano pericolose di notte, con rischi di aggressioni e furti elevati
La sicurezza pubblica era carente a Roma, e solo con l'avvento di Augusto si videro i primi tentativi di organizzare una forza di polizia per combattere incendi e crimini minori
La società romana era divisa in classi sociali, con un'élite composta dall'ordine senatorio e dall'ordine equestre, entrambi con accesso a privilegi e ricchezze considerevoli
I senatori e gli equites basavano la loro fortuna principalmente sulla proprietà terriera e sull'uso di manodopera servile, come dimostrato dal patrimonio immenso di Plinio il Giovane
La maggioranza dei cittadini romani viveva in condizioni molto più modeste rispetto all'élite, evidenziando una marcata disparità economica nella società romana