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La fondazione dello Stato di Israele e le tensioni iniziali

La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 e le successive tensioni arabo-israeliane hanno segnato la storia del Medio Oriente. La Guerra dei Sei Giorni del 1967, gli Accordi di Oslo e la situazione attuale tra Israele e Palestina sono punti chiave di questo conflitto duraturo.

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1

Piano di partizione ONU 1947

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Proposta ONU di dividere la Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo, respinta dai leader arabi.

2

Nakba 1948

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Esodo di circa 700.000 arabi palestinesi dopo la dichiarazione d'indipendenza di Israele.

3

Linea verde 1949

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Confine de facto tra Israele e territori arabi post-armistizio del 1949, valido fino al 1967.

4

Israele ha lanciato un attacco preventivo a causa della ______ delle frontiere e della chiusura del ______.

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militarizzazione Canale di Suez

5

Dopo la guerra, le ______ e ______ del Consiglio di Sicurezza dell'ONU hanno richiesto il ritiro israeliano dai territori e il riconoscimento della pace nella regione.

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risoluzioni 242 338

6

Dichiarazione indipendenza Palestina

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1988, OLP proclama Stato di Palestina, riconosciuto da molti ma senza controllo territoriale.

7

Prima Intifada

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1987-1993, insurrezione palestinese contro occupazione israeliana, violenze e perdite umane.

8

Accordi di Oslo

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1993, riconoscimento reciproco Israele-OLP, creazione Autorità Palestinese, autogoverno aree limitate.

9

La ______ di Gaza è controllata da ______, un gruppo etichettato come terrorista da diverse nazioni.

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Striscia Hamas

10

Nel ______, la Palestina è stata riconosciuta come Stato osservatore non membro presso ______.

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2012 l'ONU

11

Israele ha emanato leggi che rafforzano l'______ ebraica dello Stato, suscitando dubbi sui diritti delle ______ arabe.

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identità minoranze

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La fondazione dello Stato di Israele e le tensioni iniziali

Il 14 maggio 1948, la dichiarazione d'indipendenza dello Stato di Israele segnò l'inizio di un nuovo capitolo nel conflitto arabo-israeliano. Questo evento fu preceduto dal piano di partizione delle Nazioni Unite del 1947, che proponeva di dividere la Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo. Tuttavia, il piano fu respinto dai leader arabi. La proclamazione di Israele portò all'esodo di circa 700.000 arabi palestinesi, un evento conosciuto come "nakba" (catastrofe), e allo scoppio della guerra arabo-israeliana del 1948. Israele riuscì a respingere gli attacchi dei paesi arabi e a estendere il proprio territorio oltre i confini proposti dall'ONU, occupando il 78% della Palestina. Il restante 22% fu suddiviso tra Egitto, che prese il controllo della Striscia di Gaza, e Giordania, che annesse la Cisgiordania e Gerusalemme Est. La "linea verde" delineata dall'armistizio del 1949 divenne il confine de facto fino al 1967.
Tramonto in villaggio mediorientale con ulivo secolare, rovine di carretto, case di pietra, fontana e cielo arancione.

La Guerra dei Sei Giorni e le sue conseguenze

La Guerra dei Sei Giorni, scoppiata nel giugno 1967, fu un conflitto di breve durata ma di grande impatto. Israele lanciò un attacco preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, in risposta alla crescente militarizzazione delle loro frontiere e alla chiusura del Canale di Suez. In sei giorni, Israele ottenne una vittoria schiacciante, conquistando la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme Est, la penisola del Sinai e le alture del Golan. Le risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chiesero il ritiro di Israele dai territori occupati e il riconoscimento del diritto di tutti gli stati della regione a vivere in pace. La penisola del Sinai fu restituita all'Egitto nel 1982, in seguito agli accordi di Camp David, mentre la sovranità israeliana sulle alture del Golan è stata riconosciuta dagli Stati Uniti nel 2019, nonostante rimanga controversa a livello internazionale.

Il processo di pace e gli ostacoli

Il processo di pace tra Israele e i palestinesi ha avuto momenti di speranza e periodi di stallo. L'OLP, guidata da Yasser Arafat, dichiarò l'indipendenza dello Stato di Palestina nel 1988, ottenendo il riconoscimento da parte di numerosi stati, ma senza controllo effettivo sul territorio. La prima Intifada (1987-1993) fu un'insurrezione popolare contro l'occupazione israeliana, che portò a violenze e perdite umane. Gli Accordi di Oslo del 1993 furono un passo significativo verso la pace, con il riconoscimento reciproco tra Israele e l'OLP e la creazione dell'Autorità Nazionale Palestinese per l'autogoverno di alcune aree. Tuttavia, la continuazione della costruzione di insediamenti israeliani e la violenza da entrambe le parti hanno ostacolato il processo di pace.

La situazione attuale e le prospettive future

La situazione attuale tra Israele e Palestina rimane tesa e complessa. La Striscia di Gaza è governata da Hamas, considerata un'organizzazione terroristica da molti paesi, e soffre di gravi problemi economici e umanitari, esacerbati dal blocco israeliano. In Cisgiordania, l'Autorità Nazionale Palestinese amministra alcune aree, ma la presenza di insediamenti israeliani e l'occupazione militare continuano a generare tensioni. Nel 2012, la Palestina ha ottenuto lo status di Stato osservatore non membro all'ONU. Israele, internamente diviso su questioni politiche e di sicurezza, ha approvato leggi che enfatizzano l'identità ebraica dello Stato, sollevando preoccupazioni sui diritti delle minoranze arabe. La comunità internazionale rimane divisa nel sostegno a Israele o alla Palestina, con implicazioni geopolitiche che influenzano la ricerca di una soluzione duratura al conflitto.