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La poesia siciliana del XIII secolo si distingue per forme poetiche come il sonetto e temi d'amore, influenzata dalla corte di Federico II e dalla cultura provenzale. Caratterizzata da una semplificazione metrica e una forte presenza di funzionari e intellettuali, riflette l'ascesa della burocrazia e l'istruzione superiore.
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I poeti siciliani preferivano la recitazione o la lettura rispetto all'uso della musica come accompagnamento alla poesia
Adozione di forme fisse come il sonetto
Il sonetto, una creazione siciliana, è composto da 14 versi con uno schema di rima rigido
Utilizzo di forme poetiche come la canzone e la ballata
Le canzoni, di origine provenzale, presentano una struttura con divisione in fronte e sirma
I poeti siciliani si focalizzavano principalmente sull'amore, escludendo altri argomenti
I poeti siciliani attingevano dalla poesia provenzale per arricchire la loro produzione poetica
Giacomo da Lentini introdusse il sonetto e trattò l'amore con intensità e profondità, influenzando la poesia amorosa siciliana
La corte di Federico II anticipava le corti rinascimentali e offriva un ambiente favorevole alla poesia cortese
I poeti siciliani, impiegati come funzionari governativi, adattavano i codici della poesia cortese per affermare il proprio status
L'ascesa della poesia d'amore siciliana era legata all'affermazione di una burocrazia statale e di una classe intellettuale che cercava di elevarsi socialmente attraverso la letteratura