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L'opera 'I Promessi Sposi' di Alessandro Manzoni si svolge nella Lombardia del Seicento, raccontando la storia d'amore tra Renzo e Lucia ostacolata dal malvagio Don Rodrigo. Attraverso la loro vicenda, Manzoni esplora temi di amore, giustizia e resistenza, offrendo un ritratto fedele della società dell'epoca e delle sue dinamiche di potere.
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Il narratore introduce il paesaggio lombardo del XVII secolo attraverso una descrizione evocativa del Lario, il tratto meridionale del Lago di Como
Il lago si restringe formando il fiume Adda, che poi si espande nuovamente in un altro lago, creando un paesaggio caratteristico della Lombardia del XVII secolo
Il paesaggio naturale della Lombardia del XVII secolo è lo sfondo delle vicende di Renzo e Lucia, due giovani promessi sposi la cui unione è minacciata da forze esterne e dalla malvagità umana
Don Abbondio, il parroco del villaggio, viene introdotto mentre rientra dalla sua passeggiata serale, immerso nella lettura del breviario
La quiete di Don Abbondio viene bruscamente interrotta dall'apparizione di due bravi, sicari al servizio del signorotto locale, Don Rodrigo, che gli ordinano di non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia
Don Abbondio, caratterizzato da una natura pavida e incline ad evitare i conflitti, si trova di fronte a un grave dilemma morale: scegliere tra il rispetto del suo dovere sacerdotale e la paura per la propria sicurezza
La minaccia dei bravi rappresenta il potere arbitrario e la corruzione endemica della società lombarda del Seicento
La scelta di sottomissione di Don Abbondio e la sua incapacità di contrastare l'ingiustizia riflettono la condizione di impotenza della popolazione civile di fronte ai potenti di quel tempo
Attraverso la figura di Don Abbondio e la sua interazione con i bravi, Manzoni critica le istituzioni politiche e la superstizione popolare, mostrando la fragilità del tessuto sociale e l'assenza di una giustizia equa