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La Rivoluzione Francese

La Rivoluzione francese segna un'epoca di radicali cambiamenti sociali e politici. Partendo dalla convocazione degli Stati Generali nel 1789, si assiste alla formazione dell'Assemblea Nazionale Costituente e alla storica presa della Bastiglia. Questi eventi conducono all'abolizione dei privilegi feudali e alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, gettando le basi per una nuova società basata sull'uguaglianza e la sovranità popolare.

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1

Nel ______, Luigi XVI di Francia indisse gli Stati Generali, che non si erano riuniti dal ______.

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1788 1614

2

I documenti noti come cahiers de doléances, contenenti lamentele e proposte di riforma, furono preparati prima che gli Stati Generali si riunissero il ______ a ______.

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5 maggio 1789 Versailles

3

Il ______, i membri dell'Assemblea si riunirono nella sala della Pallacorda e fecero il Giuramento della Pallacorda.

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20 giugno

4

Simbolismo della Bastiglia

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La Bastiglia rappresentava l'arbitrio monarchico; la sua caduta simboleggiava la sfida all'ancien régime.

5

Creazione della Guardia Nazionale

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Dopo la presa della Bastiglia, il re riconobbe l'Assemblea Nazionale e fu istituita la Guardia Nazionale per l'ordine pubblico.

6

La Grande Paura

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Movimento di rivolta contadina post-Bastiglia contro il sistema feudale, con attacchi a castelli e distruzione di documenti legali feudali.

7

Il ______ agosto 1789, è stata adottata la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino in Francia.

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26

8

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino affermava diritti come libertà e proprietà, e il principio di ______ popolare.

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sovranità

9

Luigi XVI accettò le riforme rivoluzionarie con riluttanza, causando ______ tra i cittadini.

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sfiducia

10

Confisca beni Chiesa (novembre 1789)

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L'Assemblea Nazionale Costituente confiscò i beni della Chiesa per finanziare il debito pubblico attraverso l'emissione di assegnati.

11

Assegnati

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Titoli di credito emessi dallo Stato francese, garantiti dai beni confiscati alla Chiesa, per finanziare il debito pubblico.

12

Clero costituzionale vs clero refrattario

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Divisione del clero in chi accettò la Costituzione civile del clero e prestò giuramento di fedeltà allo Stato (costituzionale) e chi rifiutò (refrattario).

13

Impatto su fedeli

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La scissione del clero causò una divisione anche tra i fedeli: aree rurali per il clero refrattario, borghesia urbana per il clero costituzionale.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La convocazione degli Stati Generali e la nascita dell'Assemblea Nazionale Costituente

Di fronte a una grave crisi finanziaria, Luigi XVI di Francia convocò gli Stati Generali nel 1788, un'assemblea che non si riuniva dal 1614 e che rappresentava i tre ordini sociali: clero, nobiltà e Terzo Stato. Durante l'anno precedente la convocazione, furono redatti i cahiers de doléances, documenti in cui i vari stati esprimevano le loro lamentele e proposte di riforma. Il 5 maggio 1789, gli Stati Generali si riunirono a Versailles. Il Terzo Stato, che rappresentava la maggioranza della popolazione ma era sottorappresentato, propose che il voto avvenisse per testa e non per ordine, per garantire una rappresentanza più equa. Di fronte al rifiuto del re, i rappresentanti del Terzo Stato si proclamarono Assemblea Nazionale il 17 giugno 1789, con l'intento di redigere una nuova Costituzione. Il 20 giugno, dopo essere stati chiusi fuori dalla loro sala di riunione, si radunarono nella sala della Pallacorda, dove prestarono il Giuramento della Pallacorda, impegnandosi a non separarsi fino all'adozione di una Costituzione. Il 9 luglio, l'Assemblea si autodefinì Assemblea Nazionale Costituente, segnando un passo decisivo verso la limitazione del potere monarchico e l'adesione di molti membri del clero e della nobiltà alla causa rivoluzionaria.
Scena storica in sala settecentesca con uomini in abiti d'epoca riuniti attorno a tavolo ovale durante intensa discussione.

L'insurrezione di Parigi e la presa della Bastiglia

La tensione tra il re e l'Assemblea Nazionale Costituente crebbe quando Luigi XVI iniziò a radunare truppe intorno a Parigi, alimentando il timore di un colpo di stato contro i rappresentanti del popolo. Il 14 luglio 1789, la popolazione parigina, interpretando la presenza delle truppe come una minaccia, assaltò la Bastiglia, una prigione statale che era diventata un simbolo dell'arbitrio monarchico. La presa della Bastiglia non solo segnò l'inizio della Rivoluzione francese, ma fu anche un atto simbolico di sfida all'ancien régime. In seguito a questo evento, il re fu costretto a riconoscere l'Assemblea Nazionale e la Guardia Nazionale fu creata per mantenere l'ordine. La rivolta si diffuse rapidamente in tutto il paese, dando vita a una serie di eventi noti come la Grande Paura, durante i quali i contadini si ribellarono contro i signori feudali, attaccando e distruggendo castelli e documenti legali che attestavano i loro obblighi feudali.

L'abolizione dei privilegi e la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino

In un contesto di crescente pressione popolare e di diffusa agitazione, l'Assemblea Nazionale Costituente prese misure radicali per trasformare la struttura sociale e politica della Francia. Tra il 4 e l'11 agosto 1789, l'Assemblea abolì il sistema feudale, i privilegi della nobiltà e del clero, e proclamò l'uguaglianza legale di tutti i cittadini, ponendo fine alla società di ordini. Il 26 agosto 1789, fu adottata la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, un documento fondamentale che enunciava i diritti naturali e imprescrittibili dell'individuo, quali la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione, e che stabiliva il principio di sovranità popolare. Questi principi, ispirati all'Illuminismo e alla recente esperienza americana, avrebbero dovuto servire come fondamento per la nuova società francese. Luigi XVI, sebbene con riluttanza, accettò queste riforme, ma la sua mancanza di supporto sincero per il processo rivoluzionario continuò a generare sfiducia tra i cittadini.

La confisca dei beni della Chiesa e la Costituzione civile del clero

Per risolvere la crisi finanziaria dello Stato, l'Assemblea Nazionale Costituente decise di confiscare i beni della Chiesa cattolica nel novembre 1789, una mossa che permise di emettere assegnati, titoli di credito garantiti dai beni confiscati, per finanziare il debito pubblico. La misura, sebbene efficace nel breve termine, provocò un profondo malcontento tra i fedeli e il clero. Il 12 luglio 1790, l'Assemblea approvò la Costituzione civile del clero, che riformava la struttura della Chiesa in Francia, rendendo il clero dipendente dallo Stato e obbligandolo a prestare giuramento di fedeltà alla nazione, alla legge e al re. Questo provvedimento accentuò la divisione tra il clero costituzionale, che accettò la nuova legge, e il clero refrattario, che rifiutò di giurare fedeltà allo Stato sopra il Papa. La scissione si rifletté anche tra i fedeli, con una parte della popolazione, soprattutto nelle aree rurali, che supportava il clero refrattario, mentre la borghesia urbana tendeva a sostenere il clero costituzionale. Questa divisione contribuì ad aumentare le tensioni politiche e sociali all'interno della Francia rivoluzionaria.