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La Rivoluzione francese segna un'epoca di radicali cambiamenti sociali e politici. Partendo dalla convocazione degli Stati Generali nel 1789, si assiste alla formazione dell'Assemblea Nazionale Costituente e alla storica presa della Bastiglia. Questi eventi conducono all'abolizione dei privilegi feudali e alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, gettando le basi per una nuova società basata sull'uguaglianza e la sovranità popolare.
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Luigi XVI convoca gli Stati Generali nel 1788, un'assemblea che rappresentava i tre ordini sociali: clero, nobiltà e Terzo Stato
Prima della convocazione, furono redatti i cahiers de doléances, documenti in cui i vari stati esprimevano le loro lamentele e proposte di riforma
Il Terzo Stato, sottorappresentato, chiede il voto per testa e non per ordine per garantire una rappresentanza più equa, ma viene rifiutato dal re
Di fronte al rifiuto del re, i rappresentanti del Terzo Stato si proclamano Assemblea Nazionale il 17 giugno 1789, con l'intento di redigere una nuova Costituzione
Il 20 giugno, dopo essere stati chiusi fuori dalla loro sala di riunione, i rappresentanti del Terzo Stato si radunano nella sala della Pallacorda e prestano il Giuramento della Pallacorda, impegnandosi a non separarsi fino all'adozione di una Costituzione
Il 9 luglio, l'Assemblea si autodefinisce Assemblea Nazionale Costituente, segnando un passo decisivo verso la limitazione del potere monarchico e l'adesione di molti membri del clero e della nobiltà alla causa rivoluzionaria
Il 14 luglio 1789, la popolazione parigina assalta la Bastiglia, simbolo dell'arbitrio monarchico, segnando l'inizio della Rivoluzione francese
La rivolta si diffonde in tutto il paese, dando vita alla Grande Paura, durante la quale i contadini si ribellano contro i signori feudali
Tra il 4 e l'11 agosto 1789, l'Assemblea Nazionale Costituente abolisce il sistema feudale, i privilegi della nobiltà e del clero, e proclama l'uguaglianza legale di tutti i cittadini, ponendo fine alla società di ordini