Il Modello del Rimbalzo Elastico
Il modello del rimbalzo elastico, formulato dal sismologo Harry Fielding Reid dopo il terremoto di San Francisco del 1906, spiega il meccanismo alla base dei terremoti tettonici. Secondo questo modello, le rocce si deformano elasticamente sotto l'azione di forze tettoniche e, una volta superato il loro limite di elasticità, si rompono lungo una faglia, rilasciando l'energia accumulata sotto forma di onde sismiche. Questo processo è ciclico e si ripete nel tempo, con periodi di accumulo di tensione seguiti da momenti di rilascio e assestamento.Il Ciclo Sismico
Il ciclo sismico è un modello che descrive le fasi di accumulo e rilascio di energia lungo una faglia. Inizia con lo stadio intersismico, durante il quale le tensioni si accumulano lentamente nelle rocce. Segue lo stadio presismico, caratterizzato da un aumento della deformazione elastica e talvolta da fenomeni premonitori come piccole scosse. Lo stadio cosismico corrisponde al momento del terremoto, con il rilascio improvviso di energia. Infine, lo stadio postsismico comprende le scosse di assestamento e il ritorno a un nuovo stato di equilibrio.Tipologie di Onde Sismiche
Le onde sismiche si classificano in onde di volume (o interne) e onde superficiali. Le onde P (primarie) sono onde di compressione che si propagano con maggiore velocità e possono attraversare sia solidi che liquidi. Le onde S (secondarie o di taglio) si muovono più lentamente, causano deformazioni angolari e non possono attraversare i liquidi. Le onde superficiali, che includono le onde di Rayleigh e di Love, si propagano lungo la superficie terrestre e sono responsabili dei danni maggiori in quanto hanno ampiezze più grandi e decadono più lentamente con la distanza.I Sismografi e i Sismogrammi
I sismografi sono strumenti progettati per registrare le oscillazioni del terreno prodotte da un terremoto. Essi consistono in una massa sospesa che rimane fissa rispetto al movimento del suolo, permettendo di registrare le vibrazioni su un supporto fisico o digitale. I sismogrammi sono le tracce grafiche che risultano da queste registrazioni e mostrano l'arrivo sequenziale delle onde P, S e delle onde superficiali. L'analisi dei sismogrammi consente di determinare le caratteristiche fondamentali del terremoto, come la localizzazione dell'epicentro, la profondità dell'ipocentro e la magnitudo.Localizzazione dell'Epicentro e Profondità dell'Ipocentro
La localizzazione dell'epicentro di un terremoto avviene attraverso l'analisi dei dati sismici raccolti da diverse stazioni. Il metodo più comune si basa sul calcolo delle differenze temporali tra l'arrivo delle onde P e delle onde S. Utilizzando almeno tre stazioni sismiche, è possibile triangolare la posizione dell'epicentro. La profondità dell'ipocentro viene determinata analizzando l'angolo di incidenza delle onde sismiche e la loro velocità. La maggior parte dei terremoti ha origine nella litosfera, entro i primi 100 km di profondità, ma alcuni possono originarsi fino a 700 km di profondità, oltre la quale le rocce si comportano in modo duttile e non generano terremoti.La Magnitudo dei Terremoti
La magnitudo è una scala quantitativa che misura l'energia rilasciata da un terremoto. La scala più nota è quella di Richter, introdotta nel 1935, che utilizza una formula logaritmica per confrontare l'ampiezza delle onde sismiche registrate con quelle di un terremoto standard. La scala di Richter è stata successivamente affiancata dalla scala di magnitudo momento, che fornisce una stima più accurata dell'energia totale rilasciata dal terremoto. La magnitudo è un parametro fondamentale per valutare l'entità di un terremoto e per confrontare eventi sismici di diversa grandezza.