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La fotografia, dall'arte antica alla rivoluzione digitale, ha visto l'ottica e la chimica giocare ruoli cruciali. Niépce e Daguerre hanno fissato le prime immagini permanenti, mentre i sensori digitali hanno trasformato il modo di catturare e visualizzare le immagini, influenzando anche la percezione umana della luce e del colore.
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Gli antichi Greci hanno contribuito allo sviluppo della fotografia attraverso le loro osservazioni sulla luce
Joseph Nicéphore Niépce
Niépce ha realizzato la prima immagine permanente nel 1826 o 1827
Louis Daguerre
Daguerre ha contribuito allo sviluppo della fotografia con il suo processo del dagherrotipo
La prima fotografia che ritrae una persona è stata scattata da Daguerre e mostra un uomo che si fa lustrare le scarpe
La fotografia è stata resa possibile grazie alla scoperta di come utilizzare sostanze chimiche fotosensibili e all'uso di lenti e camere oscure
La fotografia analogica ha utilizzato vari supporti, come lastre di metallo, vetro e carta, trattati con emulsioni chimiche sensibili alla luce
L'introduzione della tecnologia digitale ha sostituito la pellicola fotografica con sensori digitali, mantenendo l'importanza dell'ottica
La luce è essenziale per la fotografia e per la visione umana
La luce è un'onda elettromagnetica con lunghezze d'onda tra 400 e 700 nanometri
Gli occhi umani utilizzano coni e bastoncelli per convertire la luce in immagini, con i coni attivi in condizioni di buona illuminazione e i bastoncelli più efficaci in condizioni di scarsa luce
Il fenomeno di Purkinje descrive il cambiamento nella percezione della luce e del colore in base all'intensità luminosa
La luce può interagire con la materia in modi diversi, influenzando la fotografia, come la riflessione, la diffusione e la rifrazione