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L'arte egizia si distingue per architetture come le mastabe e le piramidi di Giza, sculture iconiche come la Sfinge e i templi di Karnak. Queste opere riflettono la religiosità e la ricerca dell'immortalità, con una continuità stilistica che ha attraversato i millenni, testimoniando la grandezza della civiltà del Nilo.
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L'arte egizia si sviluppò per oltre tre millenni, a partire dal 3000 a.C. circa fino alla conquista romana nel 30 a.C
L'arte egizia si caratterizzò per la sua continuità stilistica e tematica, resistendo a influenze esterne e cambiamenti significativi
L'arte egizia si sviluppò in un contesto profondamente legato alla religione e all'ordine cosmico, con la figura del faraone divinizzato al centro del pantheon artistico
Le mastabe, edificate durante il periodo protodinastico, erano le prime manifestazioni significative di architettura funeraria in Egitto, caratterizzate da strutture rettangolari con mura inclinate e un pozzo verticale che conduceva alla camera funeraria sotterranea
L'architettura funeraria egizia si evolse dalle semplici mastabe alle complesse piramidi a gradoni, come evidenziato dalla Piramide a gradoni di Djoser a Saqqara
La Grande Sfinge di Giza, scolpita direttamente dalla roccia calcarea del Giza Plateau, simboleggia la sovranità e la protezione dei faraoni sepolti nelle adiacenti piramidi
I templi egizi, eretti principalmente durante il Nuovo Regno, fungevano da dimore terrene per gli dei e non erano concepiti come luoghi di culto pubblico
I templi egizi erano complessi templari con un percorso assiale che conduceva dal pylon d'ingresso al santuario più interno, riflettendo la cosmologia e la teologia egizia
Il Tempio di Amon a Karnak, uno dei più grandi complessi templari dell'antico Egitto, è dedicato al culto del dio Amon-Ra e si estende su un'area di circa 200 ettari