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La dagherrotipia, presentata nel 1839, segnò un'epoca nella fotografia grazie a Niépce e Daguerre. Questa tecnica, con piastre di rame e argento, permise immagini permanenti e dettagliate, influenzando l'evoluzione delle tecniche fotografiche e la loro democratizzazione con l'introduzione di processi come la calotipia e il collodio umido.
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Niépce fu il primo a catturare un'immagine permanente tramite una camera oscura
Daguerre e il suo lavoro con il diorama
Daguerre si interessò alla fotografia attraverso il suo lavoro con il diorama
La collaborazione con Niépce
Daguerre e Niépce collaborarono fino alla morte di quest'ultimo
Il perfezionamento della tecnica fotografica
Dopo la morte di Niépce, Daguerre continuò a perfezionare la tecnica fotografica
Nel 1839, la dagherrotipia fu presentata al mondo come un metodo per fissare immagini permanenti e dettagliate
In contemporanea alla dagherrotipia, vennero sviluppate altre tecniche fotografiche che contribuirono all'espansione della fotografia
Talbot introdusse l'uso della carta come supporto per le immagini e il concetto di negativo fotografico
Archer introdusse il processo del collodio umido, che offriva un equilibrio tra qualità dell'immagine e costi ridotti
Nel 1871, l'introduzione delle lastre di gelatina secca rese la fotografia più accessibile e pratica
A partire dal 1878, la produzione industriale delle lastre di gelatina secca permise una maggiore diffusione della fotografia
Grazie alle lastre di gelatina secca, la fotografia divenne una passione diffusa e non più un'esclusiva di pochi