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La pittura nell'Antico Egitto rivela un mondo di simbolismo e tecniche artistiche. Gli artisti egizi, seguendo il cànone, decoravano templi e tombe con immagini simboliche per assistere il viaggio nell'aldilà. Colori vivaci e scene di vita quotidiana si mescolavano in rappresentazioni che svelano la cultura e la religiosità di un'epoca lontana. La tomba di Nefertari e quella dello scriba Nebamon sono esempi illustri di questa arte funeraria.
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Gli artisti egizi decoravano templi e tombe con immagini che avevano lo scopo di assistere il defunto nel suo viaggio nell'aldilà
Le rappresentazioni seguivano un sistema di proporzioni chiamato "cànone", che imponeva regole precise per la rappresentazione delle figure umane e garantiva la coerenza stilistica
La pittura egizia era caratterizzata da un approccio bidimensionale e da una gerarchia di scala, dove la grandezza delle figure indicava la loro importanza sociale o divina
I colori nella pittura egizia seguivano convenzioni ben definite, come il bruno per gli uomini, il giallo ocre per le donne e il verde o l'azzurro per le divinità
I colori erano ottenuti da pigmenti minerali e applicati in modo piatto e senza gradazioni
Gli Egizi utilizzavano tecniche come la sovrapposizione e il ribaltamento per rappresentare la tridimensionalità in modo simbolico, piuttosto che realistico
La tomba di Nefertari, situata nella Valle delle Regine, è un esempio preminente dell'arte funeraria egizia, con dipinti che illustrano il viaggio della regina nell'oltretomba
Le tombe di personaggi non regali, come quella dello scriba Nebamon, mostrano una maggiore libertà stilistica e presentano scene di vita quotidiana e ritratti di danzatrici e musicisti
Gli artisti egizi utilizzavano pigmenti minerali e seguivano una metodologia precisa per creare opere d'arte coerenti dal punto di vista estetico e ricche di significato religioso e culturale