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Trasformazioni politiche nell'Italia centro-settentrionale durante il XIII secolo

La trasformazione politica dei Comuni italiani nel Basso Medioevo fu caratterizzata dall'ascesa delle signorie, come i Visconti a Milano e i Medici a Firenze, e dall'espansione territoriale di Venezia e dello Stato Sabaudo. Questi cambiamenti portarono alla creazione di un sistema di equilibrio tra gli stati regionali, culminato nella Pace di Lodi del 1454.

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1

Figure chiave delle signorie

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Ezzelino da Romano e Ottavio Pallavicini, esempi di leader carismatici che stabilirono governi monocratici nelle città italiane.

2

Legittimazione delle signorie

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Elezioni a podestà o capitano del popolo, acquisizione di titoli nobiliari, nomina a vicario imperiale o pontificio per rafforzare il potere.

3

Percorso oligarchico di Genova e Venezia

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Riforme istituzionali per creare magistrature esclusive e limitare il potere a poche famiglie influenti.

4

Nel ______ secolo, Milano fu teatro di una crisi dovuta agli scontri tra l'aristocrazia e i nuovi gruppi ______ e mercantili.

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XIII popolari

5

I Visconti, con ______ all'inizio, rafforzarono il loro controllo su Milano e estesero il loro potere nel ______ d'Italia.

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Ottone Visconti nord

6

Conflitto Bianchi vs Neri

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Lotterie tra fazioni a Firenze nel XIII secolo, vittoria dei Neri con appoggio papale.

7

Tumulto dei ciompi

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Rivolta popolare a Firenze nel 1378, espressione delle tensioni sociali persistenti.

8

Regime oligarchico a Firenze

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Governo di pochi dopo i ciompi, sostituito dalla signoria dei Medici nel 1434.

9

La battaglia di ______ segnò una sconfitta per l'espansionismo veneziano contro altri stati italiani.

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Agnadello

10

Espansione Savoia XIV secolo

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I Savoia estesero il loro dominio dall'area alpina all'Italia nord-occidentale.

11

Amedeo VIII e il Ducato di Savoia

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Amedeo VIII divenne il primo duca di Savoia nel 1416, rafforzando lo Stato Sabaudo.

12

Alfonso V e il Regno di Napoli

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Alfonso V d'Aragona conquistò il Regno di Napoli, successivamente Ferrante affrontò una rivolta baronale.

13

Dopo il decesso di ______ de' Medici nel ______, l'equilibrio politico in Italia cominciò a vacillare.

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Lorenzo 1492

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La trasformazione politica dei Comuni italiani nel Basso Medioevo

Durante il XIII secolo, i Comuni dell'Italia centro-settentrionale attraversarono significative trasformazioni politiche. Le lotte interne tra le fazioni guelfe e ghibelline, insieme alla debolezza delle istituzioni comunali, portarono alla nascita delle signorie cittadine. Queste ultime emersero dall'ascesa di figure carismatiche e potenti, quali Ezzelino da Romano e Ottavio Pallavicini, che instaurarono governi monocratici mirati a garantire maggiore stabilità e controllo. Le signorie si rafforzarono attraverso un processo di legittimazione che comprendeva l'elezione del signore a podestà o capitano del popolo, l'acquisizione di titoli nobiliari e la nomina a vicario imperiale o pontificio. Città come Genova e Venezia, invece, seguirono un percorso oligarchico, riformando le istituzioni comunali per creare magistrature esclusive e limitare l'accesso al potere a un ristretto numero di famiglie.
Castello medievale con ponte levatoio, cavalieri in armatura, contadini al lavoro, aquila in volo e paesaggio collinare.

La Signoria Viscontea e Sforzesca a Milano

Milano fu protagonista di una crisi istituzionale nel XIII secolo, causata dagli scontri tra l'aristocrazia tradizionale e i nuovi gruppi popolari e mercantili. La situazione si stabilizzò con l'ascesa dei Visconti, che, a partire da Ottone Visconti e proseguendo con Matteo e Gian Galeazzo Visconti, consolidarono la loro signoria e ampliarono il loro dominio nel nord Italia. Dopo la morte di Gian Galeazzo, il dominio visconteo subì una divisione tra i suoi eredi. Nel 1450, Francesco Sforza, genero dell'ultimo Visconti, si impadronì del potere a Milano, dando inizio alla dinastia Sforza. La signoria sforzesca si distinse per la ricerca del consenso e la promozione della pace interna, nonostante il governo di Galeazzo Maria Sforza fosse caratterizzato da una maggiore energia e si concluse con il suo assassinio.

L'ascesa dei Medici e la politica a Firenze

Firenze fu scossa nel XIII secolo da lotte tra fazioni, che sfociarono in un conflitto tra i partiti dei Bianchi e dei Neri. Dopo la vittoria dei Neri, supportati dal papato, il regime guelfo si rafforzò e Firenze iniziò un'espansione territoriale. Le tensioni sociali, tuttavia, persistettero, culminando nel tumulto dei ciompi nel 1378. In seguito, si instaurò un regime oligarchico, che fu poi sostituito dalla signoria dei Medici nel 1434. Sotto la guida di Cosimo il Vecchio e dei suoi successori, i Medici consolidarono il loro potere su Firenze, mantenendo le istituzioni repubblicane ma esercitando un controllo quasi assoluto sulla vita politica cittadina.

L'oligarchia veneziana e l'espansione territoriale

Venezia sviluppò un sistema oligarchico unico con la "serrata del Maggior Consiglio" del 1297, che prevedeva l'accesso al governo solo alle famiglie che ne facevano già parte o a quelle introdotte su proposta del doge. Nel XV secolo, Venezia intraprese una politica espansionistica sulla terraferma, che portò alla conquista di nuovi territori. Tuttavia, l'espansionismo veneziano si scontrò con la resistenza di altri stati italiani, culminando nella sconfitta nella battaglia di Agnadello.

L'affermazione dello Stato Sabaudo e il Regno di Sicilia

I Savoia, inizialmente concentrati sui loro possedimenti alpini, nel XIV secolo iniziarono a espandere la loro influenza verso l'Italia nord-occidentale. Con la nomina di Amedeo VIII a duca nel 1416, lo Stato Sabaudo si rafforzò considerevolmente. Contemporaneamente, il Regno di Sicilia, passato prima agli Angiò e poi agli Aragonesi dopo la guerra del Vespro, fu teatro di intense dinamiche politiche. Alfonso V d'Aragona riuscì a conquistare il Regno di Napoli, e il suo successore Ferrante dovette affrontare una rivolta dei baroni napoletani.

Il sistema dell'equilibrio nella penisola italiana

Nella seconda metà del XV secolo, l'Italia era frammentata in stati regionali, nessuno dei quali era sufficientemente potente da dominare gli altri. Questa situazione portò alla creazione di un sistema di equilibrio, formalizzato dalla Pace di Lodi del 1454, che coinvolse Milano, Venezia, Firenze e il papato. La pace armata che ne risultò fu mantenuta grazie all'abilità diplomatica di Lorenzo de' Medici, che riuscì a preservare l'alleanza tra Firenze, Milano e Napoli. Dopo la sua morte nel 1492, il sistema di equilibrio si indebolì, aprendo la strada agli interventi delle potenze straniere nella politica italiana.