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I fiumi italiani, suddivisi in alpini e appenninici, presentano caratteristiche idrologiche uniche influenzate dalla geografia del Paese. Il Po, il più lungo, è vitale per l'economia, ma la siccità del 2022 ha messo in luce la fragilità delle risorse idriche. I laghi, sia naturali che artificiali, arricchiscono il paesaggio italiano, con il Lago di Garda, Maggiore e di Como tra i più noti.
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I fiumi alpini hanno origine dalle Alpi e hanno una portata costante grazie alle precipitazioni e allo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai
I fiumi appenninici nascono sugli Appennini e hanno un regime idrologico variabile a causa della loro dipendenza dalle precipitazioni
Il fiume Po è il più lungo d'Italia con i suoi 652 km e ha il bacino idrografico più vasto, estendendosi su circa un quarto del territorio nazionale
Il fiume Po attraversa la Pianura Padana da ovest verso est, bagnando regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna, prima di sfociare nel Mar Adriatico
Il fiume Po è una via di comunicazione strategica e sostiene una significativa porzione delle attività agricole, industriali e zootecniche italiane
L'Italia vanta un patrimonio lacustre di notevole importanza, con laghi prealpini, di origine vulcanica e costieri
I laghi italiani svolgono un ruolo importante nell'economia, nella produzione di energia rinnovabile e nella regolazione dei corsi d'acqua
L'estate del 2022 ha visto l'Italia confrontarsi con una siccità eccezionale, la più grave degli ultimi settant'anni, che ha portato alla dichiarazione dello stato di emergenza in molte regioni
La siccità ha avuto impatti devastanti sull'economia italiana, in particolare nell'agricoltura, dato che la Pianura Padana è responsabile di circa il 40% della produzione alimentare nazionale
La siccità ha evidenziato la necessità di politiche di gestione sostenibile delle risorse idriche in Italia