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La dinastia degli Stuart e la Rivoluzione Inglese

La politica di Giacomo I d'Inghilterra e i suoi conflitti con il Parlamento segnano l'inizio delle tensioni che porteranno alla Rivoluzione Inglese. Il suo enfasi sull'autorità divina dei re e le tensioni religiose, insieme alla politica estera pacifista, alimentano il malcontento. Carlo I eredita queste sfide, affrontando resistenze e riforme che limitano il potere regale, culminando nella guerra civile e nell'affermazione del potere parlamentare.

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1

Conseguenze della pace di Londra 1604

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Fine conflitto con Spagna, aggravamento situazione finanziaria inglese.

2

Tentativi di Giacomo I di aumentare le entrate

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Proposta tassa fondiaria permanente, contrastata dal Parlamento.

3

Scoperta della Congiura delle Polveri

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1605, tentativo fallito di assassinare il re e i membri del Parlamento, aumenta tensioni religiose.

4

Rapporto tra Giacomo I e i puritani

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Rifiuto del re di accogliere richieste di riforma puritane, alimenta malcontento.

5

Il rifiuto di ______ I di sostenere il ______ Federico V nella Guerra dei Trent'anni fu malvisto, così come il matrimonio di Carlo con una principessa ______.

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Giacomo genero cattolica

6

Petition of Right 1628

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Documento che limitava poteri del re su tasse e detenzioni senza processo.

7

Assassinio di Buckingham 1628

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Evento che indebolì Carlo I, perdendo il suo principale consigliere.

8

Governo personale di Carlo I

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Periodo 1629-1640 senza Parlamento, con politica di centralizzazione e uniformità religiosa.

9

L'arcivescovo ______ promosse l'uniformità liturgica basata sull'arminianesimo, allontanando i puritani.

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William Laud

10

Esecuzione di Strafford

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Il Parlamento condannò a morte Thomas Wentworth, conte di Strafford, consigliere del re, segnando un atto di sfida verso Carlo I.

11

Arresto di Laud

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William Laud, arcivescovo di Canterbury e consigliere del re, fu arrestato dal Parlamento, simboleggiando il controllo sui collaboratori del sovrano.

12

Grand Remonstrance 1641

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Documento del Parlamento che elencava le criticità del regno di Carlo I e richiedeva riforme, enfatizzando la necessità di responsabilità del potere esecutivo.

13

La ______ civile iniziò nel ______, dividendo il paese in due fazioni: i lealisti e i parlamentaristi.

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guerra 1642

14

Assenza esercito permanente

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Inghilterra Stuart: mancanza forze armate fisse limita potere regio, rafforza Parlamento.

15

Principio no tasse senza consenso parlamentare

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Monarchia Stuart: non può imporre tasse senza ok Parlamento, limita assolutismo.

16

Rivoluzione Inglese e monarchia costituzionale

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Rivoluzione 1640-60: riduce potere re, afferma governo responsabile verso Parlamento, avvia monarchia costituzionale.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La Politica Interna di Giacomo I e i Conflitti con il Parlamento

Giacomo I d'Inghilterra, salito al trono dopo Elisabetta I, cercò di mantenere una certa continuità politica nominando Robert Cecil, già ministro della defunta regina, come suo consigliere principale. Tuttavia, la sua enfasi sull'autorità divina dei re e la sua origine scozzese causarono attriti con il Parlamento inglese, che era geloso delle proprie prerogative parlamentari. La situazione finanziaria dello stato era critica, aggravata dalle spese sostenute durante il conflitto con la Spagna, che si concluse con la pace di Londra nel 1604. Il re tentò di stabilire nuove fonti di reddito, come l'imposizione di una tassa fondiaria permanente, ma incontrò la ferma opposizione del Parlamento, che si limitò a concedere sussidi temporanei e insistette sul diritto di discutere questioni di stato, inclusi gli affari religiosi. La corruzione a corte e l'influenza di George Villiers, duca di Buckingham, nonché le tensioni religiose, esacerbate dalla scoperta della Congiura delle Polveri nel 1605 e dal rifiuto del re di accogliere le richieste di riforma dei puritani, alimentarono un crescente malcontento.
Riunione di uomini in abiti d'epoca del XVII secolo attorno a un tavolo ovale con documenti, penne d'oca e un globo, in una stanza storica adornata.

La Politica Estera di Giacomo I e le Sue Ripercussioni

La politica estera di Giacomo I fu caratterizzata da una ricerca di pace e stabilità, ma ciò lo portò a scontrarsi con il Parlamento, che avrebbe preferito un approccio più assertivo a sostegno dei protestanti europei, specialmente durante la Guerra dei Trent'anni. La sua decisione di non intervenire a favore del genero Federico V, elettore palatino e leader protestante, fu particolarmente impopolare. Inoltre, il matrimonio del figlio e successore Carlo con Enrichetta Maria di Francia, una principessa cattolica, suscitò timori di un possibile ritorno al cattolicesimo, aumentando la tensione tra la corona e il Parlamento.

Carlo I e la Continuità dell'Impopolarità Regale

Carlo I ereditò dal padre una situazione difficile, caratterizzata da tensioni con il Parlamento e da problemi finanziari. Anche se cercò di placare i sospetti di cattolicesimo dichiarando guerra alla Spagna e sostenendo gli ugonotti francesi, il suo governo incontrò resistenze. Il Parlamento, con la Petition of Right del 1628, cercò di limitare le prerogative regali, in particolare in materia fiscale e di detenzione arbitraria. La sconfitta inglese a La Rochelle e l'assassinio di Buckingham nel 1628 indebolirono ulteriormente la posizione di Carlo, che iniziò un periodo di undici anni di governo personale, noto come "Tirannia", durante il quale cercò di governare senza il Parlamento, appoggiandosi a consiglieri come Thomas Wentworth e William Laud, e perseguendo una politica di centralizzazione e uniformità religiosa.

La Riforma Fiscale e Religiosa di Carlo I

Per finanziare il suo governo senza il sostegno del Parlamento, Carlo I introdusse la ship money, una tassa navale che venne estesa a tutto il regno, suscitando ampio malcontento. In ambito religioso, l'arcivescovo William Laud promosse una politica di uniformità liturgica basata sull'arminianesimo, che alienò ulteriormente i puritani. Il tentativo di imporre l'anglicanesimo in Scozia con il Libro di preghiera comune del 1637 portò alla rivolta scozzese, nota come la Guerra dei Vescovi, costringendo Carlo a riconvocare il Parlamento nel 1640 per ottenere i fondi necessari a sopprimere la ribellione.

Il Long Parliament e l'Ascesa del Potere Parlamentare

Il Parlamento, riconvocato nel 1640, divenne noto come Long Parliament e intraprese una serie di riforme che limitarono il potere regale. Con l'esecuzione di Strafford e l'arresto di Laud, il Parlamento dimostrò la sua volontà di agire contro i consiglieri del re. Il Triennial Act garantì che il Parlamento si riunisse almeno una volta ogni tre anni, mentre la Grand Remonstrance del 1641 delineò le lamentele contro il governo di Carlo e chiese ulteriori riforme, segnando un passo decisivo verso l'affermazione della responsabilità del potere esecutivo di fronte al legislativo.

La Prima Fase della Rivoluzione Inglese e la Guerra Civile

La guerra civile scoppiò nel 1642, con il paese diviso tra lealisti e parlamentaristi. Carlo I ottenne alcuni successi iniziali, ma il Parlamento, sostenuto finanziariamente dalla City di Londra e dall'alleanza con gli scozzesi, riuscì a ribaltare la situazione. La New Model Army, guidata da Oliver Cromwell e caratterizzata da un forte spirito calvinista, fu decisiva nella vittoria parlamentarista nella battaglia di Naseby nel 1645. La resa di Carlo I agli scozzesi nel 1646 segnò la fine della prima fase della guerra civile e l'inizio di un periodo di negoziati complessi.

Gli Ostacoli all'Assolutismo degli Stuart e il Ruolo del Parlamento

La dinastia degli Stuart si scontrò con le istituzioni e la cultura politica inglese, che non supportavano l'assolutismo come nel continente europeo. L'assenza di un esercito permanente e di un apparato burocratico centralizzato, insieme al principio di non imposizione fiscale senza il consenso parlamentare, permisero al Parlamento di bloccare le ambizioni assolutistiche dei re e di affermarsi come fulcro della vita politica nazionale. Questo processo culminò con la Rivoluzione Inglese, che ridimensionò il potere della monarchia e stabilì il principio della responsabilità del governo di fronte al legislativo, ponendo le basi per lo sviluppo della monarchia costituzionale.