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La storia del conflitto israelo-palestinese

La partizione della Palestina e la nascita di Israele nel 1947 hanno segnato l'inizio di un conflitto arabo-israeliano che si è evoluto con eventi come la guerra dei Sei Giorni e le Intifade. La risoluzione ONU 181, la guerra d'indipendenza israeliana, la fondazione dell'OLP e gli accordi di Oslo sono momenti chiave di questa storia. La situazione attuale vede ancora tensioni e la ricerca di una soluzione pacifica.

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1

Nel ______ 1947, l'ONU approvò la risoluzione ______, che proponeva la divisione della Palestina in due Stati, uno ______ e uno ______.

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novembre 181 ebraico arabo

2

La risoluzione ONU prevedeva un regime internazionale per ______, a causa della sua rilevanza ______ e ______.

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Gerusalemme religiosa storica

3

Il ______ maggio 1948, con il ritiro britannico, ______ - annunciò la fondazione dello Stato di ______.

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14 David Ben-Gurion Israele

4

Crisi di Suez 1956

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Attacco di Israele, UK e Francia all'Egitto dopo nazionalizzazione Canale di Suez da Nasser.

5

Fondazione OLP 1964

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Creazione dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina per liberare la Palestina e non riconoscimento di Israele.

6

Risoluzione ONU 242

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Dopo guerra 1967, principio 'terra in cambio di pace', ritiro israeliano da territori e riconoscimento stati.

7

Vertice di Khartoum 1967

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Lega araba adotta politica 'tre no': no riconoscimento, no negoziato, no pace con Israele.

8

Negli anni '70 e '80, il ______ fu scenario di conflitti e iniziative di pace, tra cui la guerra di Yom Kippur del ______.

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Medio Oriente 1973

9

Gli accordi di ______ del 1978, facilitati dal presidente degli Stati Uniti ______ Carter, hanno portato al primo trattato di pace arabo-israeliano.

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Camp David Jimmy

10

Nel 1987, scoppiò la prima ______, una rivolta contro l'occupazione israeliana, mentre nel 1988 fu proclamata simbolicamente l'indipendenza dello ______.

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Intifada Stato di Palestina

11

Vertice di Camp David - Data e partecipanti

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Luglio 2000, ospitato da Bill Clinton, con Ehud Barak e Yasser Arafat.

12

Punti di divergenza - Camp David 2000

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Gerusalemme e il diritto di ritorno dei rifugiati palestinesi.

13

Seconda Intifada - Inizio e causa scatenante

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Settembre 2000, causata dalla frustrazione per il fallimento di Camp David.

14

Barriera di separazione - Scopo ufficiale e critiche

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Prevenire attacchi terroristici, criticata per impatti su palestinesi e annessione territori.

15

Nel 2005, Israele si è ritirato unilateralmente da una certa area, quale?

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Striscia di Gaza

16

Chi ha preso il controllo della Striscia di Gaza dopo le elezioni del 2006?

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Hamas

17

Qual è la posizione delle Nazioni Unite sugli insediamenti israeliani nei territori occupati?

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illegali

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La fondazione dello Stato di Israele e le tensioni iniziali

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La Partizione della Palestina e la Nascita di Israele

Nel novembre 1947, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 181, che raccomandava la divisione del Mandato britannico della Palestina in due Stati indipendenti, uno ebraico e uno arabo, e la creazione di un regime internazionale speciale per Gerusalemme, data la sua importanza religiosa e storica. La comunità ebraica, rappresentata dall'Agenzia Ebraica, accettò il piano di partizione, mentre la leadership araba palestinese e gli Stati arabi vicini lo respinsero, sostenendo che violava i diritti della maggioranza araba della popolazione. Questo portò a un conflitto armato tra le comunità ebraiche e arabe nella regione. Con il ritiro britannico il 14 maggio 1948, David Ben-Gurion proclamò la nascita dello Stato di Israele, che fu immediatamente riconosciuto da Stati Uniti e Unione Sovietica, ma fu attaccato il giorno seguente da una coalizione di Stati arabi. Il conflitto che ne seguì, noto come guerra arabo-israeliana del 1948 o guerra d'indipendenza israeliana, si concluse nel 1949 con armistizi che lasciarono Israele con un territorio più ampio rispetto a quello previsto dal piano di partizione, mentre la Cisgiordania fu occupata dalla Giordania e la Striscia di Gaza dall'Egitto. La risoluzione ONU 194, adottata nel dicembre 1948, affermava il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, ma non fu mai pienamente attuata, contribuendo a un persistente stato di tensione.
Stretta di mano tra due uomini in abiti formali su sfondo sfocato di persone, simbolo di accordo o celebrazione in ambiente luminoso.

L'Evoluzione del Conflitto e la Nascita dell'Olp

Il conflitto arabo-israeliano si intensificò negli anni successivi, con eventi significativi come la crisi di Suez del 1956, quando Israele, insieme a Regno Unito e Francia, attaccò l'Egitto in seguito alla nazionalizzazione del Canale di Suez da parte del presidente egiziano Gamal Abdel Nasser. La guerra dei Sei Giorni del 1967 fu un altro punto di svolta, con Israele che lanciò un attacco preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, conquistando la Striscia di Gaza, la penisola del Sinai, le alture del Golan e la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. In risposta a questi eventi, fu fondata nel 1964 l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), che si proponeva di "liberare la Palestina" attraverso la lotta armata e non riconosceva l'esistenza dello Stato di Israele. La risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata dopo la guerra del 1967, enunciava il principio di "terra in cambio di pace", chiedendo il ritiro israeliano dai territori occupati e il riconoscimento di tutti gli Stati della regione. Tuttavia, la Lega araba, nel vertice di Khartoum dello stesso anno, adottò una politica dei "tre no": nessun riconoscimento di Israele, nessun negoziato con Israele e nessun trattato di pace con Israele, rendendo difficile qualsiasi progresso verso una soluzione pacifica.

Verso la Pace: Trattati e Intifade

Negli anni '70 e '80, il Medio Oriente fu teatro di ulteriori conflitti e tentativi di pace. La guerra di Yom Kippur del 1973, in cui Egitto e Siria attaccarono Israele durante la festività ebraica, portò a un riavvicinamento tra Egitto e Israele, culminato negli accordi di Camp David del 1978, mediati dal presidente statunitense Jimmy Carter. Questi accordi portarono al primo trattato di pace arabo-israeliano, firmato nel 1979 tra Egitto e Israele. Nonostante questi sviluppi, la situazione per i palestinesi rimase critica, con la prima Intifada, un'insurrezione popolare contro l'occupazione israeliana, che scoppiò nel 1987. L'anno seguente, il Consiglio Nazionale Palestinese proclamò simbolicamente l'indipendenza dello Stato di Palestina. Gli accordi di Oslo del 1993 segnarono un punto di svolta, con il riconoscimento reciproco tra il governo israeliano e l'Olp e l'istituzione dell'Autorità Nazionale Palestinese come ente governativo temporaneo. Tuttavia, questi accordi lasciarono irrisolti temi cruciali come i confini definitivi, gli insediamenti ebraici, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e lo status di Gerusalemme.

L'Occasione Persa e la Seconda Intifada

Il vertice di Camp David del luglio 2000, ospitato dal presidente statunitense Bill Clinton, mirava a risolvere i punti irrisolti degli accordi di Oslo tra il primo ministro israeliano Ehud Barak e il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat. Nonostante gli intensi negoziati, il summit fallì nel raggiungere un accordo definitivo, principalmente a causa di divergenze su Gerusalemme e sui rifugiati. La frustrazione per il mancato progresso portò allo scoppio della seconda Intifada, o Intifada di Al-Aqsa, nel settembre 2000, segnata da un'ondata di violenze e attacchi suicidi palestinesi e da una dura risposta militare israeliana. Durante questo periodo, Israele iniziò la costruzione di una barriera di separazione in Cisgiordania, ufficialmente per prevenire attacchi terroristici, ma criticata per le implicazioni sulla vita quotidiana dei palestinesi e per l'annessione de facto di ulteriori territori. Nel 2001, Ariel Sharon fu eletto primo ministro di Israele, adottando una politica di sicurezza più dura.

La Situazione Attuale e gli Accordi di Abramo

Il conflitto israelo-palestinese ha continuato a evolversi nel XXI secolo. Il ritiro unilaterale israeliano dalla Striscia di Gaza nel 2005, seguito dall'elezione di Hamas nel 2006 e dal suo successivo controllo sull'area, ha portato a una divisione politica tra Gaza e la Cisgiordania, governata dall'Autorità Nazionale Palestinese. Questa divisione ha complicato ulteriormente gli sforzi di pace. Nel 2020, sotto l'egida dell'amministrazione Trump, sono stati firmati gli accordi di Abramo, che hanno visto la normalizzazione delle relazioni tra Israele e diversi Stati arabi, tra cui Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco. Tuttavia, questi accordi non hanno affrontato direttamente la questione palestinese. Le Nazioni Unite e la maggior parte della comunità internazionale continuano a considerare illegali gli insediamenti israeliani nei territori occupati, inclusa Gerusalemme Est, e sostengono una soluzione a due Stati come via per una pace duratura. La situazione rimane tesa, con periodici scontri e la continua ricerca di una soluzione equa e sostenibile al conflitto.