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Struttura e Spazio nelle Chiese Romaniche

L'architettura romanica si manifesta nelle chiese dell'XI secolo con pianta basilicale, volte a crociera e pilastri compositi. Elementi come il cleristorio e il transetto arricchiscono lo spazio sacro, mentre la facciata e le decorazioni riflettono la funzione liturgica e sociale dell'edificio.

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1

Le chiese di stile ______ si sono sviluppate in Europa durante il ______ secolo.

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romanico XI

2

Le ______ laterali possono avere sopra di esse dei ______, gallerie per le donne.

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navate matronei

3

Le finestre chiamate ______ forniscono luce naturale attraverso il ______, la parte alta delle pareti della navata centrale.

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monòfore cleristorio

4

Pilastri compositi romanici

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Elementi verticali rinforzati da colonnine, estendono capitelli per formare costoloni volte.

5

Contrafforti nell'architettura romanica

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Strutture esterne che supportano muri, contrastano spinte orizzontali archi e volte.

6

Soffitti a capriate nelle chiese romaniche

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Strutture lignee triangolari, riducono spinta orizzontale del tetto, essenziali per stabilità.

7

Le chiese romaniche in ______ e ______ presentano spesso una facciata a salienti che rispecchia l'altezza maggiore della navata centrale.

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Emilia Puglia

8

Le chiese romaniche della ______ e del ______ della Francia si distinguono per le loro facciate turrite con torri campanarie.

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Sicilia Nord

9

Significato della cattedra vescovile

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Simbolo dell'autorità del vescovo, posizionata nell'abside.

10

Funzione dell'ambone

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Luogo per le letture e le omelie, situato lungo la navata.

11

Caratteristiche delle chiese romaniche

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Elementi comuni ma forte individualità, risultato di un processo costruttivo adattivo e collettivo.

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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Struttura e Spazio nelle Chiese Romaniche

Le chiese romaniche, emerse nell'Europa dell'XI secolo, sono caratterizzate da una pianta basilicale con una struttura longitudinale divisa in tre navate, spesso completata da un transetto che forma una croce latina. L'interno è marcato da una complessità spaziale con diversi livelli funzionali: il presbiterio, elevato rispetto alla navata e riservato al clero, è posto in prossimità dell'altare maggiore e spesso sovrasta la cripta, un ambiente sotterraneo destinato alla venerazione delle reliquie e alle sepolture. Le navate laterali, o navatelle, possono essere sormontate da matronei, gallerie riservate alle donne durante il culto. Le finestre monòfore si aprono nel cleristorio, la parte più alta delle pareti della navata centrale, garantendo illuminazione naturale. Le navate sono suddivise in campate, ciascuna coperta da volte a crociera con costoloni, che distribuiscono il peso verso i pilastri compositi. Questi ultimi, formati da semicolonne addossate a un nucleo centrale, sostengono la struttura delle volte e sono un elemento distintivo dell'architettura romanica.
Interno di chiesa romanica con volta a costoloni, colonne massicce, capitelli scolpiti e altare semplice, illuminata da luce naturale.

Elementi Architettonici e Tecniche Costruttive Romaniche

L'architettura romanica si distingue per l'adozione di elementi architettonici e tecniche costruttive che riflettono un'evoluzione delle tradizioni costruttive antiche. I pilastri compositi, o a fascio, con colonnine che si estendono oltre il capitello per formare i costoloni delle volte a crociera, sono un esempio di questa evoluzione. Le volte a crociera romaniche, con la loro geometria basata sull'intersezione di archi a tutto sesto, creano un estradosso curvo e sono costruite con un metodo sequenziale: prima si posizionano gli archi perimetrali e diagonali, poi si riempiono le vele, con i costoloni che emergono dall'intradosso. Elementi strutturali come i contrafforti, pilastri esterni che contrastano le spinte orizzontali degli archi e delle volte, e i soffitti a capriate, strutture lignee triangolari che riducono la spinta orizzontale del tetto, sono fondamentali per la stabilità delle chiese romaniche.

Facciata e Decorazioni delle Chiese Romaniche

Le facciate delle chiese romaniche variano regionalmente e presentano elementi distintivi. La facciata a salienti, comune in Emilia e Puglia, riflette la struttura interna con la navata centrale più alta e provvista di cleristorio. La facciata a capanna, tipica della Lombardia, può adottare una sagoma semplice o seguire l'andamento a salienti, influenzando l'illuminazione interna. La facciata turrita, con torri campanarie che incorniciano la struttura, è caratteristica della Sicilia e del Nord della Francia e permette l'inserimento del cleristorio nella navata centrale. Elementi decorativi come il protiro, che protegge e valorizza il portale principale, e il rosone, una grande finestra circolare ornata da colonnine e archetti, non solo arricchiscono esteticamente la facciata ma contribuiscono anche all'illuminazione e alla simbologia dell'edificio sacro.

L'Interiorità delle Chiese Romaniche e il Ruolo del Magister

L'interno delle chiese romaniche è definito dalla sua architettura e dalla funzione liturgica e sociale. La cattedra vescovile, posizionata nell'abside, simboleggia l'autorità del vescovo, mentre l'ambone, situato lungo la navata, è il luogo per le letture e le omelie. La realizzazione di questi spazi era supervisionata dal magister, figura analoga all'architetto contemporaneo, che dirigeva i lavori e decideva le soluzioni costruttive. Il progetto di una chiesa romanica si sviluppava durante la costruzione, adattandosi ai materiali disponibili e alle interpretazioni del magister. Questo processo metodico e collettivo, spesso legato al contesto monastico, ha portato alla creazione di chiese romaniche con caratteristiche comuni ma con una forte individualità.