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La scoperta dei Bronzi di Riace e il loro significato artistico

I Bronzi di Riace, straordinarie statue del V secolo a.C., rappresentano un punto di svolta nella scultura greca, evidenziando il passaggio al classicismo. Queste opere, ritrovate nel mare Ionio, sono attribuite a maestri scultori dell'epoca e riflettono l'evoluzione tecnica e stilistica dell'arte antica. La loro scoperta ha suscitato dibattiti sull'identità dei soggetti raffigurati e sulla loro originale policromia.

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1

Datazione Bronzi di Riace

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V secolo a.C., transizione dal periodo severo alla classicità greca.

2

Tecnica scultorea dei Bronzi

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Dettagli realistici, occhi in pietra, denti in argento, elementi in rame rosso.

3

Policromia originale dei Bronzi

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Statue originariamente colorate, pratica comune nell'arte greca antica.

4

L'identità dei ______ rappresentati dai Bronzi di Riace è stata oggetto di ampio dibattito.

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soggetti

5

Inizialmente si pensava che i Bronzi di Riace fossero ______ e ______, eroi della guerra di Tebe.

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Tideo Amfiarao

6

Le statue dei Bronzi di Riace potrebbero essere state parte di un gruppo scultoreo menzionato dal poeta ______.

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Stazio

7

Si ritiene che i Bronzi di Riace siano stati creati intorno al - a.C.

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460 450

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Probabilmente, i Bronzi di Riace erano destinati all'______ di Argo per onorare eventi dei miti tebani.

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agorà

9

La qualità della fusione e lavorazione indica che i Bronzi di Riace furono opera di due ______ scultori.

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maestri

10

I due scultori dei Bronzi di Riace lavoravano nella stessa ______ ma con stili ______.

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bottega distinti

11

I Bronzi di Riace dimostrano la ______ e la ______ dell'arte scultorea greca del periodo.

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ricchezza diversità

12

Identità di Mirone di Eleutere

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Scultore greco, attivo nel V secolo a.C., noto per innovazioni nel campo della scultura.

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Caratteristiche del Discobolo

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Statua che rappresenta un atleta in azione, esempio di tensione dinamica e ritmo del movimento.

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Stile Severo nel Discobolo

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Volto sereno e impassibile, contrasta con l'energia cinetica del corpo in movimento.

15

Il trattato di Policleto, chiamato il ______, stabiliva le proporzioni perfette del ______ umano.

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Canone corpo

16

Il ______, una delle opere più celebri di Policleto, rappresenta un guerriero in equilibrio che suggerisce un possibile ______.

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Doriforo movimento

17

Nonostante conosciamo il Doriforo solo attraverso copie ______, esso rimane un esempio eccellente dell'ideale di ______ e proporzione nell'arte classica greca.

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romane bellezza

Q&A

Ecco un elenco delle domande più frequenti su questo argomento

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La scoperta dei Bronzi di Riace e il loro significato artistico

Nel 1972, un fortuito ritrovamento nelle acque del mare Ionio, vicino a Riace Marina in Calabria, ha portato alla luce due eccezionali statue bronzee, denominate Bronzo A e Bronzo B. Queste sculture, datate al V secolo a.C., segnano il passaggio dal periodo severo al culmine della classicità greca. Il Bronzo A raffigura un guerriero con una posa eretta, il peso del corpo sulla gamba destra e la sinistra leggermente piegata, caratterizzato da una capigliatura elaborata e una barba riccioluta, con dettagli come occhi in pietra e denti in argento, che indicano un elevato livello di realismo e artigianato. Il Bronzo B, simile nella posa ma con alcune variazioni stilistiche, suggerisce un'evoluzione nella tecnica scultorea. Entrambe le statue presentano elementi in rame rosso per labbra, ciglia e capezzoli, e si ritiene che fossero originariamente policrome, in linea con le pratiche artistiche dell'epoca.
Bronzi di Riace esposti in museo, statue bronzee a grandezza naturale di guerrieri greci antichi con dettagli muscolari evidenziati da luci soffuse.

L'identificazione e la datazione dei Bronzi di Riace

L'identità dei soggetti rappresentati dai Bronzi di Riace è stata ampiamente dibattuta. Inizialmente si riteneva che potessero essere Tideo e Amfiarao, eroi della guerra di Tebe, ma studi più recenti propendono per l'identificazione con Polinice ed Etèocle, i figli di Edipo. Le statue potrebbero essere state parte di un gruppo scultoreo descritto dal poeta Stazio e sarebbero state realizzate intorno al 460-450 a.C., probabilmente destinate all'agorà di Argo per commemorare eventi legati ai miti tebani. L'alta qualità della fusione e della lavorazione suggerisce che le opere siano frutto di due maestri scultori, operanti nella stessa bottega ma con stili distinti, testimoniando la ricchezza e la diversità dell'arte scultorea greca in quel periodo.

Mirone di Eleutere e l'innovazione nel movimento scultoreo

Mirone di Eleutere, uno scultore greco attivo nella metà del V secolo a.C., è celebre per aver introdotto un nuovo approccio alla rappresentazione del movimento nelle sue opere. Il suo Discobolo, che ritrae un atleta nel momento del lancio del disco, è emblematico di questa innovazione. Sebbene l'originale in bronzo sia andato perduto, le copie romane in marmo ci permettono di apprezzare la maestria con cui Mirone ha catturato la tensione dinamica e il ritmo del movimento. La statua mostra un equilibrio tra il volto, che conserva un'espressione serena tipica dello stile severo, e il corpo, che esprime un'energia cinetica quasi palpabile.

Policleto di Argo e la ricerca dell'equilibrio proporzionale

Policleto di Argo, contemporaneo di Mirone, ha esercitato un'influenza fondamentale sulla scultura greca attraverso la sua ricerca dell'equilibrio e delle proporzioni ideali. Il suo trattato, noto come il Canone, definiva le proporzioni perfette del corpo umano, che egli applicava nelle sue opere per raggiungere un'armonia visiva. Il Doriforo, una delle sue statue più famose, incarna questi principi, mostrando un guerriero in una posa rilassata ma vigile, con il peso del corpo distribuito in modo da suggerire potenziale movimento. Anche se conosciamo l'opera solo attraverso copie romane, il Doriforo rimane un esempio paradigmatico dell'ideale di bellezza e proporzione nella scultura classica greca.