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I Bronzi di Riace, straordinarie statue del V secolo a.C., rappresentano un punto di svolta nella scultura greca, evidenziando il passaggio al classicismo. Queste opere, ritrovate nel mare Ionio, sono attribuite a maestri scultori dell'epoca e riflettono l'evoluzione tecnica e stilistica dell'arte antica. La loro scoperta ha suscitato dibattiti sull'identità dei soggetti raffigurati e sulla loro originale policromia.
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Nel 1972, i Bronzi di Riace sono stati casualmente scoperti nelle acque del mare Ionio, vicino a Riace Marina in Calabria
Descrizione del Bronzo A
Il Bronzo A è una scultura del V secolo a.C. che rappresenta un guerriero con una posa eretta, caratterizzato da una capigliatura elaborata e una barba riccioluta
Descrizione del Bronzo B
Il Bronzo B è simile al Bronzo A nella posa, ma presenta alcune variazioni stilistiche che suggeriscono un'evoluzione nella tecnica scultorea
Le statue sono state datate al V secolo a.C. e segnano il passaggio dal periodo severo al culmine della classicità greca
Inizialmente si pensava che i Bronzi di Riace potessero raffigurare Tideo e Amfiarao, ma studi più recenti suggeriscono l'identificazione con Polinice ed Etèocle, figli di Edipo
Si ipotizza che le statue fossero parte di un gruppo scultoreo descritto dal poeta Stazio e destinate all'agorà di Argo per commemorare eventi legati ai miti tebani
Le opere sono state attribuite a due maestri scultori, operanti nella stessa bottega ma con stili distinti, testimoniando la ricchezza e la diversità dell'arte scultorea greca del periodo
Mirone di Eleutere è famoso per aver introdotto un nuovo modo di rappresentare il movimento nelle sue opere, come dimostra il suo Discobolo
Il Discobolo rappresenta un atleta nel momento del lancio del disco, con un equilibrio tra il volto sereno e il corpo che esprime un'energia cinetica
L'innovazione di Mirone ha influenzato la scultura greca, introducendo un nuovo modo di rappresentare il movimento e la tensione dinamica
Policleto di Argo ha esercitato un'influenza fondamentale sulla scultura greca attraverso la sua ricerca dell'equilibrio e delle proporzioni ideali, descritte nel suo trattato noto come il Canone
Il Doriforo, una delle opere più famose di Policleto, incarna i principi del Canone, mostrando un guerriero in una posa rilassata ma vigile
Il Doriforo è un esempio paradigmatico dell'ideale di bellezza e proporzione nella scultura classica greca, anche se conosciamo l'opera solo attraverso copie romane