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Gaio Giulio Cesare, leader militare e politico, fu una figura chiave nella transizione da Repubblica a Impero Romano. Le sue riforme, conquiste e l'assassinio del 44 a.C. hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia.
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Cesare proveniva da una famiglia patrizia chiamata gens Iulia
Cesare era imparentato con Gaio Mario, leader dei Populares, che si opponevano agli Optimates
Nonostante la sua discendenza nobile, Cesare non aveva molte ricchezze, il che influenzò la sua carriera politica
Nel 60 a.C., Cesare formò un'alleanza politica con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, conosciuta come il Primo Triumvirato
In cambio del sostegno alla sua candidatura consolare, Cesare si impegnò a promuovere gli interessi di Pompeo e Crasso
Il Primo Triumvirato rappresentò un momento cruciale nella carriera di Cesare, permettendogli di ottenere il consolato nel 59 a.C
Dopo il suo consolato, Cesare ottenne il comando delle province della Gallia Cisalpina e della Gallia Narbonense
La campagna militare di Cesare in Gallia durò quasi un decennio, dal 58 a.C. al 49 a.C
Nel 56 a.C., il Triumvirato fu rinnovato a Lucca, garantendo a Cesare un'estensione del suo comando in Gallia e a Pompeo e Crasso il controllo di province chiave
Dopo la morte di Crasso e l'indebolimento del Triumvirato, Cesare entrò in conflitto diretto con il Senato, che si era alleato con Pompeo
Nel 49 a.C., Cesare attraversò il fiume Rubicone con le sue legioni, dando inizio alla guerra civile contro il Senato
Dopo una serie di battaglie, Cesare sconfisse Pompeo a Farsalo nel 48 a.C. e consolidò il suo potere a Roma
Come dittatore a vita, Cesare introdusse una serie di riforme che trasformarono la struttura politica e sociale di Roma, tra cui l'estensione della cittadinanza romana a molte province e la ridistribuzione delle terre ai veterani
Nonostante le sue riforme, Cesare incontrò l'opposizione di una fazione senatoriale che lo vedeva come una minaccia alla Repubblica
Il 15 marzo 44 a.C., Cesare fu assassinato da un gruppo di senatori durante una sessione del Senato, segnando la fine della Repubblica e l'inizio di una nuova era di conflitti per il controllo di Roma