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L'evoluzione del teatro inglese tra Medioevo e Rinascimento testimonia la nascita di interludi e morality plays, fino all'ascesa di drammaturghi come Shakespeare. Questo periodo vide la secolarizzazione del teatro, influenzata dall'umanesimo e dalla politica dei Tudor, e l'apertura verso i classici latini e italiani. La costruzione di teatri pubblici come The Theatre e il Globe segnò l'inizio di un'era d'oro per la drammaturgia inglese.
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Gli interludi erano rappresentazioni brevi e vivaci che si tenevano in contesti vari come corti nobiliari, collegi giuridici e dimore private
Magnificence è un esempio di interludio che riflette la trasformazione del teatro inglese nel XV e XVI secolo
John Heywood, con il suo stile teatrale e comico, portò gli interludi al culmine della loro popolarità, affrontando tematiche sociali e politiche
Nel XVI secolo, il teatro inglese subì una secolarizzazione influenzata dall'umanesimo e dall'Atto di Supremazia, che sancì l'indipendenza della Chiesa Anglicana dalla Chiesa Cattolica
I Tudor, con il loro consolidamento della stabilità politica, favorirono la diffusione della cultura rinascimentale anche attraverso le istituzioni educative come la St Paul's School
Nel XVI secolo, l'Inghilterra si aprì all'influenza dei classici latini e italiani, con la messa in scena di commedie in lingua latina nelle università e nei collegi giuridici
Gli interludi e le morality plays mantennero la loro popolarità nel XVI secolo, mentre i menestrelli e i giullari animavano le strade e le taverne
James Burbage e John Brayne, con la costruzione del primo teatro pubblico inglese, The Theatre, nel 1576, portarono innovazioni nel mondo del teatro itinerante
La costruzione di teatri celebri come il Globe segnò l'inizio di un'epoca d'oro per il teatro inglese, con la successiva costruzione di altri teatri famosi
La prima fase del teatro elisabettiano vide l'ascesa di drammaturghi come Thomas Kyd e il gruppo noto come gli University Wits
La seconda fase del teatro elisabettiano fu dominata da figure come Shakespeare e Ben Jonson, i cui lavori riflettevano la crisi di valori dell'epoca
La terza fase del teatro elisabettiano fu caratterizzata da un senso di disillusione e malinconia, con un aumento di romances e tragicommedie prima della chiusura dei teatri ad opera dei Puritani nel 1642