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La valutazione delle proteine negli alimenti è fondamentale per l'alimentazione animale, influenzando crescita e manutenzione dei tessuti. Il metodo Kjeldahl, la digeribilità e il sistema PDI sono essenziali per determinare il valore nutritivo delle proteine, specialmente nei ruminanti, dove l'equilibrio tra energia e azoto è cruciale per la sintesi proteica ottimale.
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Il metodo Kjeldahl è utilizzato per misurare l'azoto totale negli alimenti, che viene poi convertito in proteina grezza
Metodi in vivo e in vitro
La digeribilità delle proteine può essere valutata attraverso metodi in vivo o in vitro, ma entrambi hanno delle limitazioni
Degradabilità ruminale e bisogni energetici della microflora ruminale
I metodi di valutazione della digeribilità delle proteine non considerano la degradabilità ruminale o i bisogni energetici della microflora ruminale, che possono influenzare l'utilizzo delle proteine da parte degli animali
La digestione e l'assorbimento delle proteine variano tra animali monogastrici e poligastrici, con la qualità proteica determinata dalla digeribilità e dal valore biologico negli animali monogastrici e da un processo più complesso nei ruminanti
Il sistema PDI tiene conto sia della proteina digeribile di origine alimentare che di quella di origine microbica per valutare la qualità delle proteine nei ruminanti
PDIME (Proteina Digeribile di Origine Microbica Energia)
La PDIME è prodotta dai microrganismi ruminanti utilizzando l'energia fornita dall'alimento
PDIMN (Proteina Digeribile di Origine Microbica Azoto)
La PDIMN è prodotta dai microrganismi ruminanti utilizzando l'azoto fornito dall'alimento
La PDI della soia può essere calcolata considerando il contenuto di proteina grezza, la degradabilità ruminale, la digeribilità post-ruminale e l'efficienza di conversione dell'azoto in proteina microbica